Mostra fotografica di Emanuele Artenio inaugurazione il 20 dicembre alle ore 18.00.
La mostra sarà aperta fino al 4 gennaio 2025.
Supernova è lieta di ospitare la mostra di Emanuele Artenio. Trastevere è una storia condivisa. Di appartenenza e unicità. Ma nemmeno qui si può fermare il tempo.Corre veloce, lasciandosi dietro gli ultimi segni di un luogo vissuto intensamente.
“Noantri” è un viaggio nell’ultimo paese dentro Roma. Rione che fu di attori e poeti, marinai e malandrini. Tra le vie e i volti di “noi altri”, i trasteverini che si sono sempre distinti dal resto della città: “voi altri”, voi che abitate negli altri quartieri. Con questi scatti racconto luoghi, scorci, volti e tradizioni, ma soprattutto persone. Sguardi, mani, rughe, di quei pochi che sono nati e cresciuti a Trastevere e che ancora lo vivono. Ma stanno scomparendo. Davanti al mio obiettivo “noantri” sembra sempre lo stesso, ma per alcuni volti e luoghi è diventata una corsa contro il tempo. Mentre il progetto cresceva, alcuni storici negozi chiudevano; qualche trasteverino è morto, anche tra quelli che mi hanno accolto nelle loro case, nelle loro attività, facendomi tornare indietro negli anni, ben oltre i miei ricordi.
Nel film “Trastevere” di Fausto Tozzi, (1971) il sor Alfredo, barista, dice a un cliente del nord Italia: «Una volta qui era come un paese, ora è diventato un porto di mare… arrivano gli stranieri, gli artisti, che pagano le case a peso d’oro… e i trasteverini piano piano se ne vanno». Non a caso la sceneggiatura s’intitolava “Requiem per Trastevere”. Queste frasi che echeggiano tra i vicoli e le piazze da più di 50 anni descrivono una realtà che appare ormai imminente e forse inevitabile. Dal 2001 al 2019 la popolazione residente è diminuita del 15,3%; un abitante su tre è straniero. Agli sguardi rapidi del turista o del passante Trastevere si offre appariscente, luminosa, accattivante. I suoi vicoli sono cartoline gratuite, le trattorie e le osterie promettono delizie a chiunque. Ma il quartiere turistico e della movida notturna è a un passo dal fagocitare il rione popolare, cancellandone identità e anima, le caratteristiche che lo hanno reso celebre.
“Noantri” non è un racconto nostalgico di ciò che era: voglio mostrare quello che resta oggi dell’essenza di Trastevere, la storia intima delle persone che l’hanno vissuta e ne sono testimoni. L’ho cercata nei vicoli, fra le macchine e gli stendini, nelle case, nelle vecchie botteghe o nelle cantine, per afferrare la sua vera natura un attimo prima che svanisca.