Sabato 29, 16.00-18.30
Domenica 30, 10.00-12.30

Questo fine settimana ospitiamo un laboratorio creativo di due giorni per bambini con Alice Casana, nell’ambito della mostra Primavera Silenziosa. In questa 4ª edizione, i bambini potranno dare spazio alla loro creatività creando il proprio aquilone.
Non perdere questa esperienza artistica e divertente per celebrare la Primavera!

Per prenotare il vostro posto mandate una mail a:
info@spazio-supernova.com
(max 10 bambini per appuntamento 5-12 anni)

Dal 21 marzo 18.30 al 22 aprile

Primavera Silenziosa (Silent Spring) trasforma la galleria in uno spazio immersivo che esplora l’intersezione tra scrittura scientifica, narrazione e fiction speculativa, ispirandosi all’approccio poetico di Rachel Carson alla scienza. La mostra presenta Double Lunar Dogs (1984) di Joan Jonas, un video profetico ambientato in una missione spaziale dimenticata, accanto a una biblioteca curata con opere di Rachel Carson, Ursula K. Le Guin e Donna Haraway. L’artista irlandese Jesse Jones espone The Edge of the Sea, ostriche atlantiche incise con le parole di Carson e attivate attraverso una performance sulla divinazione, mentre Lullaby, To The Tick of Two Clocks e la serie Jet-Lag: Sentient di Romana Londi indagano la percezione, la memoria e i limiti dell’esperienza umana.

Eventi in programma:
Bambini: Costruisci il tuo aquilone, workshop con Alice Casana
Sabato 29, 16.00-18.30
Domenica 30, 10.00-12.30
1 aprile: Book Club: La debutante e altre storie di Leonora Carrington
10 aprile: Workshop Digesting Ideas con Jesse Jones
12 aprile: Dialogo con gli artisti Jesse Jones, Lulù Nuti e Romana Londi

20 Marzo alle 18.30
Per prenotare il vostro posto mandate una mail a:
info@spazio-supernova.com

La poesia di Laura Accerboni ha molto dell’acqua: quieta, pacifica eppure pronta a montare con una potenza inattesa, forza primigenia creatrice e distruttrice, gentile e crudele. E c’è nei suoi versi anche il carattere mutevole e proteiforme dell’elemento liquido, che per definizione non ha una forma propria, adeguandosi volta per volta all’oggetto che lo contiene, vaso, bottiglia, cratere, letto di fiume o di oceano.

I testi de Il prima e il dopo dell’acqua (Einaudi, Torino, 2024) rappresentano la mutevolezza dell’animo umano, rivelano l’eterna sorpresa che ci attende quando scopriamo un versante nuovo delle nostre profondità interiori, che si tratti della necessità di rimodellare le nostre case e la nostra convivenza durante la pandemia o di ripensare a insospettabili aspetti dell’animo umano, che forse noi per primi vorremmo lasciare nascosti.

Come i coralli e le attinie che colorano i fondali, le parole di Laura Accerboni disegnano la geometria nascosta dell’esistenza umana, sotto il velo liquido ma non sempre trasparente dell’acqua.

28 febbraio alle 19:00
Per prenotare il vostro posto mandate una mail a:
info@spazio-supernova.com

Vi invitiamo alla terza edizione di Cineart.
Unitevi a noi per una serata di film che esplorano l’arte, la fotografia e l’espressione creativa in modi inaspettati. Da un ritratto improvvisato di Alexis Ross al mondo underground di Hamburger Eyes, dalle parole di Niki de Saint Phalle in Love Letter al lavoro visionario di Sister Corita in Become A Microscope, questi film offrono uno sguardo unico su vite e eredità artistiche. Brevi, incisivi e pieni di ispirazione—non perdeteli!

Il curatore
Aaron Rose è un artista visivo, scrittore e regista con un occhio attento per immagini inaspettate ed emozionanti. Spesso girati su pellicola, i suoi lavori gravitano verso un realismo stilistico con elementi multimediali. Curatore indipendente di arte contemporanea da oltre tre decenni, Rose ha prodotto mostre in tutto il mondo, tra cui la retrospettiva sulla street art Art In The Streets e Beautiful Losers, dedicata agli artisti che hanno reso popolare la scena DIY degli anni ’90. Ha inoltre co-diretto Beautiful Losers (2008), documentario ispirato a queste mostre, presentato in anteprima al SXSW Film Festival dello stesso anno. Attualmente è in produzione con un lungometraggio narrativo. Rose è rappresentato dalla casa di produzione di Los Angeles Directors Bureau, fondata da Roman Coppola e che rappresenta anche registi come Wes Anderson e Sofia Coppola.

Opening 20 febbraio 18:30-21:30
Performance 19:00 e 20:30


Vi invitiamo alla mostra NEI CALANCHI DELLA VISIONE di Antonio Della Guardia, a cura di Niccolò Giacomazzi.

La mostra NEI CALANCHI DELLA VISIONE presenta una performance e un’installazione. La performance inedita “Know not to be” fa parte di un progetto performativo in divenire molto più ampio, come evoluzione e continuazione della prima presentazione in Argentina, al museo MEC di Còrdoba e all’Ente Culturale di San Miguel de Tucumán in occasione di BIENALSUR.
Mentre, l’installazione “Per delle pratiche di nuova realtà” è un progetto inziato nel 2021 e in quest’occasione si è focalizzato esclusivamente sulla città di Roma, raccogliendo 7 luoghi che nell’arco degli ultimi10 anni hanno maggiormente colpito l’artista.

La performance verrà ripresentata i martedì e i giovedì alle 18:30 e il sabato alle 11:00, fino all’8 marzo 2025. La mostra invece si chiuderà il 16 marzo.

Performer: Claudia Tomaino, Serena Zaccagnini
Sound designer: Gabriel Fischer

31 gennaio alle 19:30

Supernova è lieta di presentare due cortometraggi diretti da due artiste siriane: “3350 km” di Sara Kontar e “Fatme” di Diala Alhindawi.

Questo progetto è curato da Sircle Studio, una piattaforma dedicata a raccontare storie e il patrimonio culturale tramandato dalle donne. Per questa occasione, Sarah Jade condurrà la conversazione insieme a Sara Kontar.

A proposito di 3350 km
“3350 km” è un cortometraggio documentaristico che rappresenta un’indagine breve e personale sull’esperienza siriana e sul rapporto tra esilio e patria, tra mio padre e la regista Diala Al Hindawi, tra lo straniero all’estero e lo straniero dentro di sé. Ciò che ci collega è un suono frammentato attraverso il quale cerchiamo di stare insieme.

A proposito di Fatme
Fatmé, 11 anni, siriana, vive in Libano con la sua famiglia. I suoi capelli spettinati, i vestiti sporchi e l’amore per le lotte sono oggetto di discussione tra chi la circonda. Sua madre si chiede: è una ragazza o un ragazzo? A questa domanda, Fatmé risponde ridendo: “Voglio solo essere la più forte.

Per confermare la presenza, inviare un’email a info@spazio-supernova.com.

Giovedì 23 gennaio alle ore 20:00
Per prenotare il vostro posto, mandate una mail a: info@spazio-supernova.com

Unisciti a noi per la proiezione di Mulholland Drive, un thriller psicologico diretto da David Lynch. Il film segue una donna smemorata e un’aspirante attrice mentre esplorano i misteri di Hollywood, intrecciando realtà e sogno in una narrazione enigmatica.

David Lynch
David Lynch è un regista, artista visivo e musicista americano noto per le sue opere surreali e spesso inquietanti. Nato il 20 gennaio 1946 a Missoula, Montana, Lynch è diventato celebre per la creazione di film che combinano immagini oniriche con temi psicologici oscuri. Tra le sue opere più importanti ci sono Eraserhead (1977), Blue Velvet (1986) e Twin Peaks (1990), una serie televisiva rivoluzionaria. Lo stile di Lynch, spesso definito “lynchiano,” si caratterizza per l’uso di narrazioni non lineari, paesaggi sonori inquietanti ed esplorazioni del subconscio.

Tod Williams
Tod Williams, noto anche come Kip Williams, è un regista americano conosciuto per i suoi drammi incentrati sui personaggi e i suoi film horror. Nato a New York nel 1968, ha studiato al Bard College e all’American Film Institute. Tra le sue opere principali ci sono The Door in the Floor (2004), un adattamento del romanzo di John Irving, e Paranormal Activity 2 (2010), che ha ampliato la celebre saga horror.

21 Gennaio alle 19.00

Per la terza e ultima serata della prima edizione del nostro Book Club, vi invitiamo a tornare a Supernova per concludere la nostra esplorazione de La vegetariana di Han Kang. Unitevi a noi mentre la curatrice Annabelle Hirsch guiderà una discussione sui temi complessi del libro, come identità, autonomia, trasformazione e desiderio. Che siate stati con noi sin dall’inizio o che vi uniate per il gran finale, attendiamo con entusiasmo le vostre riflessioni. Non dimenticate di terminare la lettura del libro prima dell’evento!

Apertura l’8 gennaio alle 18:30
Per prenotare il vostro posto, mandate una mail a: info@spazio-supernova.com

Conversazioni tra Antonio Monda e Marina Sagona sul mondo dei sogni.

Cosa sono i sogni, non sono forse una prova generale dell’aldilà? E i sogni ricorrenti? Sono la dimostrazione del nostro inconscio collettivo, la prova che mostra come siamo tutti parte della stessa matrice, della stessa stella.

Marina Sagona presenta il suo cortometraggio Your Dream is My Dream, un video sui nostri sogni ricorrenti, e Antonio Monda modererà la serata presentando due episodi del film Sogni di Akira Kurosawa.

Your Dream is My Dream è un film che esplora le identità condivise e il concetto junghiano di inconscio collettivo.

Secondo C.G. Jung, nasciamo tutti con schemi comuni e memorie ancestrali, chiamate archetipi, che sono identiche nelle diverse culture.

L’inconscio collettivo si manifesta principalmente attraverso l’arte e i sogni, in particolare i sogni ricorrenti, che con variazioni minime sono, in effetti, uguali per tutti noi.

Siamo tutti uno e sogniamo gli stessi sogni.

Questo film è un coro di sogni ricorrenti riconducibili a quattro principali categorie: impossibilità, impreparazione, imbarazzo e perdita.

Seguendo una logica specifica e diversa per ogni categoria, i sottotitoli offrono ulteriore corpo e colore alle voci, sia in italiano che in inglese.

Mostra fotografica di Emanuele Artenio inaugurazione il 20 dicembre alle ore 18.00.

La mostra sarà aperta fino al 4 gennaio 2025.

Supernova è lieta di ospitare la mostra di Emanuele Artenio. Trastevere è una storia condivisa. Di appartenenza e unicità. Ma nemmeno qui si può fermare il tempo.Corre veloce, lasciandosi dietro gli ultimi segni di un luogo vissuto intensamente.

“Noantri” è un viaggio nell’ultimo paese dentro Roma. Rione che fu di attori e poeti, marinai e malandrini. Tra le vie e i volti di “noi altri”, i trasteverini che si sono sempre distinti dal resto della città: “voi altri”, voi che abitate negli altri quartieri. Con questi scatti racconto luoghi, scorci, volti e tradizioni, ma soprattutto persone. Sguardi, mani, rughe, di quei pochi che sono nati e cresciuti a Trastevere e che ancora lo vivono. Ma stanno scomparendo. Davanti al mio obiettivo “noantri” sembra sempre lo stesso, ma per alcuni volti e luoghi è diventata una corsa contro il tempo. Mentre il progetto cresceva, alcuni storici negozi chiudevano; qualche trasteverino è morto, anche tra quelli che mi hanno accolto nelle loro case, nelle loro attività, facendomi tornare indietro negli anni, ben oltre i miei ricordi.

Nel film “Trastevere” di Fausto Tozzi, (1971) il sor Alfredo, barista, dice a un cliente del nord Italia: «Una volta qui era come un paese, ora è diventato un porto di mare… arrivano gli stranieri, gli artisti, che pagano le case a peso d’oro… e i trasteverini piano piano se ne vanno». Non a caso la sceneggiatura s’intitolava “Requiem per Trastevere”. Queste frasi che echeggiano tra i vicoli e le piazze da più di 50 anni descrivono una realtà che appare ormai imminente e forse inevitabile. Dal 2001 al 2019 la popolazione residente è diminuita del 15,3%; un abitante su tre è straniero. Agli sguardi rapidi del turista o del passante Trastevere si offre appariscente, luminosa, accattivante. I suoi vicoli sono cartoline gratuite, le trattorie e le osterie promettono delizie a chiunque. Ma il quartiere turistico e della movida notturna è a un passo dal fagocitare il rione popolare, cancellandone identità e anima, le caratteristiche che lo hanno reso celebre.

“Noantri” non è un racconto nostalgico di ciò che era: voglio mostrare quello che resta oggi dell’essenza di Trastevere, la storia intima delle persone che l’hanno vissuta e ne sono testimoni. L’ho cercata nei vicoli, fra le macchine e gli stendini, nelle case, nelle vecchie botteghe o nelle cantine, per afferrare la sua vera natura un attimo prima che svanisca.

12 dicembre 2024 dalle 15 alle 18:00
seguirà aperitivo aperto al pubblico con condivisione dei dolcetti prodotti del workshop

Sinossi:
Nella cultura popolare italiana molto spesso torte e biscotti si presentano in forma di riproduzioni del corpo femminile, come la Pupa abruzzese.

La grande installazione di Grossi Maglioni in mostra presso Supernova prende le mosse proprio da questo dolce tradizionale, riconfigurandolo in una grande siluette di donna con tre seni, tre vagine e tre gambe.

Attingendo e decostruendo la nostra memoria del dolce immaginiamo delle forme nuove per raccontare il nostro piacere e desiderio.

Il workshop di Grossi Maglioni ci guiderà verso la realizzazione di nuovi dolcetti realizzati con l3 partecipanti durante il pomeriggio presso supernova.

24 Novembre alle 15.00
Questa passeggiata vi porterà sulle tracce di personaggi che hanno distorto le norme di genere e sessuali che possiamo ritrovare nella Roma di Trastevere, perché ci hanno vissuto o perché le loro rappresentazioni ancora popolano questo rione. Incontreremo figure religiose, spirituali e altre estremamente terrene che non hanno goduto di fama nel loro tempo e sono state cancellate sistematicamente dalla storia.” 

Dani Martiri è curatore indipendente. Ha fondato nel 2021 il progetto di divulgazione “Queering Rome”, per parlare di Roma attraverso una lente queer femminista. Dal 2023 fa parte del Gruppo di Lavoro “Genere e diritti LGBTQ+” di ICOM Italia, con cui si occupa di promuovere la museologia queer nel paese. 

Per partecipare alla passeggiata rsvp a: info@spazio-supernova.com

Unitevi a noi per una lettura bilingue inglese-italiano che riunisce nuove voci della letteratura americana, britannica e italiana. L’evento presenta gli attuali scrittori in residenza presso la Fondazione Giancarlo DiTrapano per la Letteratura e le Arti, insieme ad autori ospiti speciali da Roma e Firenze.

Questa serata letteraria unica è organizzata in collaborazione con Spazio Supernova e Chiara Barzini. In un cenno a PUPA, la mostra in corso allo Spazio Supernova del duo artistico Grossi Maglioni (curata da Dorotheé Dupuis), le letture esploreranno il tema dei “corpi materiali e simbolici”

Unitevi a noi per una lettura bilingue inglese-italiano che riunisce nuove voci della letteratura americana, britannica e italiana. L’evento presenta gli attuali scrittori in residenza presso la Fondazione Giancarlo DiTrapano per la Letteratura e le Arti, insieme ad autori ospiti speciali da Roma e Firenze.

Lettori Residenti:
Raegan Bird
Thomas Thatcher
Harriet Armstrong
Madeline Cash

Lettori ospiti speciali:
Francesca Marciano 
Tiziana Lo Porto
Elizabeth Geoghegan 
Will Schutt 
Athena Kokoronis
Sara Reggiani

Apertura 14 novembre alle 17:00 fino al 18 dicembre. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00

In italiano, “pupa” significa bambola, e può riferirsi a una vera bambola o a una donna/ragazza. Ma Pupa è anche il titolo di un nuovo progetto del duo artistico italiano, con base a Roma, Grossi Maglioni: “Nato all’interno del progetto che indaga la rappresentazione delle donne e della maternità nella cultura contemporanea, Pupa segna l’inizio di una nuova ricerca che lega il dolce all’idea dell’amore e della sessualità femminile, attraverso un’indagine delle tradizioni popolari italiane. In questo progetto, che include workshop, installazioni e un video, vogliamo riflettere sui modelli sessuali tramandati all’interno della famiglia patriarcale attraverso le generazioni, sul piacere, il folklore e i miti della femminilità legati al cibo rituale e alla terra.”

PUPA presenta un intero nuovo corpo di lavori di Grossi Maglioni, un workshop guidato dalle artiste e una serie di conferenze con Clovis Maillet, Lex Brown and Sheila Pepe. La mostra e la serie di conferenze prendono il titolo dall’opera video di Grossi Maglioni presente nella mostra, per impegnarsi in una riflessione più ampia sui corpi (femminili, ma non solo), sul loro rapporto paradossale con la materialità e il simbolismo, sul loro potere di nascere e morire, di gioire e soffrire, di essere ineluttabilmente propri e al contempo la carne intrecciata di tutti i membri della società. PUPA è una mostra curata da Dorothée Dupuis, ex-pensionnaire 2022-2023 all’Accademia di Francia a Roma, Villa Medici. Dupuis è una curatrice, editrice e storica dell’arte con base a Città del Messico. È direttrice e fondatrice di Temblores Publicaciones.

GROSSI MAGLIONI (Francesca Grossi e Vera Maglioni, Roma, 1982) hanno iniziato la loro collaborazione nel 2006. Il loro lavoro si concentra principalmente su performance, installazioni e pratiche educative. Il loro lavoro è stato esposto in gallerie, musei e istituzioni accademiche, tra cui: Palais Carli, Marsiglia; Fondazione Baruchello, Roma; Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Picture Gallery, Kaunas; <rotor> center for contemporary art, Graz: Kunsthalle Bratislava; Istituto Svizzero, Roma; AlbumArte, Roma; American Academy, Roma; Viafarini, Milano; MACRO, Roma; Verkstad för konst, Norrköping; Konsthall museum, Vasa.

Serie di conferenze curate da Dorothée Dupuis: 16 novembre 2024
Workshop di Grossi Maglioni: 14 dicembre 2024
Tour di Queering Rome: 23 novembre 2024

Talk del 16 novembre:
Una conversazione con Grossi Maglioni (artiste in mostra), Clovis Maillet (borsista alla Villa Medici, Accademia di Francia a Roma), Lex Brown e Sheila Pepe (borsiste del Premio Roma presso l’Accademia Americana a Roma). Curata e moderata da Dorothée Dupuis.

L’evento inizierà con una breve presentazione (in inglese e italiano) da parte delle artiste sulla loro rispettiva ricerca, seguita da una discussione che amplierà i temi esplorati nella mostra di Grossi Maglioni. Questa conversazione mira a favorire una riflessione più ampia sui corpi—particolarmente femminili, ma non esclusivamente—la loro complessa relazione con la materialità e il simbolismo, la loro capacità di nascere e morire, di sperimentare gioia e sofferenza, di essere unici e al contempo intrecciati con il tessuto collettivo della società.

Il titolo della conferenza prende ispirazione dalla ricerca di Clovis Maillet, che sarà esplorata ulteriormente durante l’evento, invitandoci a interagire con la metafora acqua/terra, che gioca un ruolo significativo nella mostra Pupa. Speriamo che questa conversazione possa svelare elementi essenziali per la creazione dell’arte femminista (e più ampiamente politica) di oggi. La partecipazione del pubblico è caldamente incoraggiata.

Sugli artisti:
Clovis Maillet è uno storico e artista francese, il cui lavoro collaborativo spesso esplora temi di genere attraverso progetti performativi e di ricerca che affondano le radici nelle questioni femministe e trans.
Sheila Pepe, nota per il suo background nell’astrazione queer e postminimalista, crea oggi sculture pubbliche che criticano le tradizioni patriarcali, ispirandosi alla ricca storia artistica di Roma.
Lex Brown è un’artista di video e performance che fonde satira, musica e critica sociale nel suo genere “Soap Operetta,” ispirato all’opera italiana e alla commedia dell’arte. Ogni artista integra nella propria opera storia, società e riflessione critica. Insieme, sfidano le narrazioni tradizionali ed esplorano temi di identità, strutture sociali ed espressione artistica.

Apertura 14 novembre alle 17:00 fino al 18 dicembre. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00

In italiano, “pupa” significa bambola, e può riferirsi a una vera bambola o a una donna/ragazza. Ma Pupa è anche il titolo di un nuovo progetto del duo artistico italiano, con base a Roma, Grossi Maglioni: “Nato all’interno del progetto che indaga la rappresentazione delle donne e della maternità nella cultura contemporanea, Pupa segna l’inizio di una nuova ricerca che lega il dolce all’idea dell’amore e della sessualità femminile, attraverso un’indagine delle tradizioni popolari italiane. In questo progetto, che include workshop, installazioni e un video, vogliamo riflettere sui modelli sessuali tramandati all’interno della famiglia patriarcale attraverso le generazioni, sul piacere, il folklore e i miti della femminilità legati al cibo rituale e alla terra.”

PUPA presenta un intero nuovo corpo di lavori di Grossi Maglioni, un workshop guidato dalle artiste e una serie di conferenze con Clovis Maillet, Lex Brown and Sheila Pepe. La mostra e la serie di conferenze prendono il titolo dall’opera video di Grossi Maglioni presente nella mostra, per impegnarsi in una riflessione più ampia sui corpi (femminili, ma non solo), sul loro rapporto paradossale con la materialità e il simbolismo, sul loro potere di nascere e morire, di gioire e soffrire, di essere ineluttabilmente propri e al contempo la carne intrecciata di tutti i membri della società. PUPA è una mostra curata da Dorothée Dupuis, ex-pensionnaire 2022-2023 all’Accademia di Francia a Roma, Villa Medici. Dupuis è una curatrice, editrice e storica dell’arte con base a Città del Messico. È direttrice e fondatrice di Temblores Publicaciones.

GROSSI MAGLIONI (Francesca Grossi e Vera Maglioni, Roma, 1982) hanno iniziato la loro collaborazione nel 2006. Il loro lavoro si concentra principalmente su performance, installazioni e pratiche educative. Il loro lavoro è stato esposto in gallerie, musei e istituzioni accademiche, tra cui: Palais Carli, Marsiglia; Fondazione Baruchello, Roma; Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Picture Gallery, Kaunas; <rotor> center for contemporary art, Graz: Kunsthalle Bratislava; Istituto Svizzero, Roma; AlbumArte, Roma; American Academy, Roma; Viafarini, Milano; MACRO, Roma; Verkstad för konst, Norrköping; Konsthall museum, Vasa.

Serie di conferenze curate da Dorothée Dupuis: 16 novembre 2024
Workshop di Grossi Maglioni: 14 dicembre 2024
Tour di Queering Rome: 23 novembre 2024

Dopo il successo del collage in piazza per bambini,
Supernova è lieta di invitarvi alla serata di collage per adulti introdotta da Alice Casana. Questa volta sperimentiamo con immagini erotiche tratte da riviste retrò.

Lunedì 21 alle 19.30.

Per prenotare il vostro posto mandate una mail a:
info@spazio-supernova.com

25 Giugno alle 19:30

Il 25 giugno alle ore 19:30 Supernova vi invita alla proiezione di Blow Up di Michelangelo Antonioni.

Blow-Up è un film psicologico del 1966 diretto da Michelangelo Antonioni, scritto da Antonioni, Tonino Guerra ed Edward Bond, e prodotto da Carlo Ponti. La trama è ispirata al racconto “Le bave del diavolo” dello scrittore argentino-francese Julio Cortázar, pubblicato nel 1959 e successivamente ribattezzato “Blow-Up” per legarsi al film.

Trama:

La sceneggiatura di Antonioni per Blow-Up è una storia di “thriller e suspense” che ruota attorno agli sforzi di un giovane e affermato fotografo di moda per determinare se una serie di scatti che ha fatto in un parco pubblico contengano prove di un omicidio. Mentre Thomas persiste nel suo ruolo di detective dilettante, la sua ricerca lo porta inizialmente a mettere in dubbio la sua padronanza tecnica sulla “verità nascosta” registrata dalla sua macchina fotografica, poi verso un confronto con le realtà della sua vita di “vantaggi materiali, ottenuti a spese degli ideali”. Infine, egli mette in dubbio la realtà della propria esistenza.

Biografia:

Michelangelo Antonioni (29 settembre 1912 – 30 luglio 2007) è stato un regista e cineasta italiano. È meglio conosciuto per la sua “trilogia sulla modernità e i suoi disagi” — L’Avventura (1960), La Notte (1961) e L’Eclisse (1962) — oltre che per il film in lingua inglese Blow-Up (1966). I suoi film sono stati descritti come “enigmatici e intricati pezzi d’umore” che presentano trame elusive, una composizione visiva sorprendente e una preoccupazione per i paesaggi moderni. Il suo lavoro ha influenzato notevolmente il cinema d’arte successivo. Antonioni ha ricevuto numerosi premi e nomination durante la sua carriera, essendo l’unico regista ad aver vinto la Palma d’Oro, il Leone d’Oro, l’Orso d’Oro e il Pardo d’Oro.

Per prenotare il vostro posto mandate una mail a:

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1 Febbraio alle 19:00

Vi invitiamo il 1 Febbraio alle 19:00 a La Muta: cerchio di autocoscienza femminista. Collettivo Montag dialoga con Le Sentinelle.

“Donne faranno gruppi di autocoscienza e diranno ‘finalmente un po’ di free therapy’”.
Le Sentinelle vi raccontano cosa significa fare gruppo di autocoscienza nel 2023 sbirciando nell’esperienza spirituale, culturale e politica delle femministe degli anni ‘70. In questo evento vi faremo entrare all’interno di una seduta di autocoscienza, per tessere assieme racconti e sviscerare, a partire dalla pratica della lettura, narrazioni dell’una con l’altra.

Le Sentinelle sono un gruppo di autocoscienza femminista nato a Roma nel 2023. Si riuniscono due volte al mese, leggono insieme testi di teoria e pratica femminista e poi ne discutono per ore e ore, legando a doppio nodo la loro vita personale alle voci che scoprono nei libri. Incontro dopo incontro, cercano di costruire uno spazio di riflessione, condivisione e, soprattutto, cura reciproca: se una è al buio, l’altra fa da sentinella al suo passo; accende per lei un fuoco.

25 Gennaio alle 18:30

Vi invitiamo alla proiezione del corto Heliconia di Paula Rodriguez il 25 Gennaio alle 18:30.

Heliconia, Paula Rodríguez Polanco, Colombia/France, 2020, 27′

SINOSSI

Heliconia è il ritratto di tre giovani in cerca di un paradiso terrestre. È la storia del loro viaggio, del loro desiderio di libertà e dei legami emotivi attraverso il paesaggio sfaccettato dei tropici.

BIOGRAFIA

Paula Rodríguez Polanco (Bogotá, 1994) è una regista, ricercatrice e curatrice. Ha studiato filosofia, storia dell’arte e cinema a Parigi, dove ha vissuto negli ultimi dieci anni. Ha diretto i cortometraggi Camposanto nel 2019 (Festival Tous Courts) ed Heliconia nel 2020 (FID Marseille, IndieLisboa, Jihlava, Mar del Plata IFF, Documenta Madrid, Beldocs…).

I suoi film sono strettamente legati al suo lavoro di ricerca, in cui mette in discussione la materialità della pellicola di celluloide nelle pratiche contemporanee e il rapporto dell’immagine con la storia e la memoria individuale e collettiva. Attualmente sta preparando una tesi di dottorato sulle pratiche del Super 8 e del 16 mm nel cinema contemporaneo, e sta scrivendo il suo primo lungometraggio Malpaís, prodotto da mutokino (Colombia) e L’Heure d’été (Francia).

PREMI

Special Mention First Film Prize – FIDMarseille 2020
Special Mention Altered States Competition – Mar del Plata IFF
Special Mention Best Short – FICCALI
Best International Short Film – Lima Alterna
Best Character – Festival Laberinto

FESTIVAL

FIDMarseille, FICValdivia, Jihlava IFF, Festival Cámara Lúcida, Zinebi, Amiens FIFAM, Mar del Plata IFF, Documenta Madrid, IndieLisboa, Shorts Mexico, Beldocs, Festival internacional de cine de Cali FICCALI, Las Palmas IFF, Festival Obskura, Festival internacional de cine de la isla de Chiloé, Panorama du cinema Colombien à Paris, Daimon Muestra de Cine, Dresden Filmfest, Leiden Shorts, Festival de Cine Independiente Laberinto, Cinemancia Festival Metropolitano de Cine, Lima Alterna, Dhaka IFF e Panorama of the European Film in Cairo

Siamo aperti dal Lunedì al Venerdì dalle 17:30 alle 20:00

SPACE HOUSE di Valerio D’angelo apre un varco sulla piazza di Santa Maria in Trastevere e ci trasporta in un’altra realtà. Come si evince dal titolo, la mostra si lega indissolubilmente al concetto di spazio, inteso sia nella sua accezione astronomica che architettonica data la natura site-specific, e approfondisce delle intuizioni provenienti dalla fisica quantistica. Per comprendere questo connubio in termini semplicistici, immaginiamo di trovarci di fronte a un distributore automatico di palline speciali e imprevedibili. Tirandone fuori alcune ognuna si comporta in maniera diversa da quella che ci potremmo immaginare: una potrebbe rimbalzare davanti a noi e allo stesso tempo muoversi orizzontalmente, un’altra assumere sembianze difformi da quando la si osserva a quando no, e così via. Questo accade nella fisica quantistica con lo studio delle particelle e nella pratica di Valerio D’Angelo con i riflessi che si generano negli specchi dicroici delle sue installazioni.

L’accesso alla mostra è permesso attraverso un portale che pone lo spettatore al centro di una nuova dimensione. Con il passaggio lo spazio vibra, si altera e riflette immagini distorte, dando la prova che siamo una sola possibilità tra infinite possibilità. L’installazione diventa un luogo intermediario di moltiplicazione delle forme e dei colori, della verità. Valicata la soglia, si accede agli ambienti di Supernova dove una luce fredda rivela le strutture, a volte colossali altre intangibili, di elementi che si presentano come porte d’imbarco verso altre galassie. La pellicola dicroica, materiale prediletto da D’Angelo, si esibisce dapprima come entità fluida ora come organismo che assume sembianze diverse in base al supporto che lo ospita, che sia una colonna, un mobile veneziano o un proiettore. Il susseguirsi di opere-portali priva il nostro universo, quindi noi esseri umani, della centralità di cui godiamo portando invece l’attenzione verso l’ignoto, oltre i confini della percezione. La nostra immagine subisce uno sdoppiamento, si frammenta in mondi dislocati nei quali diventano possibili e probabili svariate esistenze.

Nell’ultimo capitolo della mostra, appare un’immagine che sembra essere osservata al microscopio: è la sintesi della teoria del cervello di Boltzmann. Attraverso lo studio di lenti e luci appare la proiezione di un micro frammento di realtà, trasposizione del cervello fluttuante che genera ciò che percepiamo come reale. In questo caso la teoria stessa viene capovolta, non è più il creatore a dare forma e proiettare, bensì siamo noi ad osservare la sua proiezione in un movimento lento e ipnotico.

Tutto viene messo in discussione, noi e l’intero universo. Anche se solo per un secondo.

Statement Valerio D’Angelo

La mia ricerca artistica si focalizza sull’elemento del riflesso, inizialmente inteso come gesto narcisistico che permette di isolare ed esaltare la propria immagine e aprire a nuove forme di percezione di sé. Approfondendo questa indagine, la seconda dimensione a cui si ha accesso attraverso il riflesso ha acquistato sempre maggiore importanza, arrivando a essere percepita come una realtà altra, dislocata e ugualmente presente. Questo pensiero ha assunto sfumature inquietanti, seminando nella mia coscienza la sensazione che l’immagine riflessa non fosse solo frutto di un nostro meccanismo ottico, ma una realtà che ci osserva a sua volta. Siamo noi il frammento, il doppelgänger di altre realtà.

Le riflessioni su dimensioni parallele e portali d’incontro, capaci di mettere in dubbio la centralità della nostra esistenza, mi hanno portato ad avvicinarmi alla fisica quantistica. Mi sono lasciato ispirare dall’idea, secondo cui la nostra realtà è molto improbabile e possibile solo perché tutte le altre realtà possibili sono tali: siamo un’improbabile possibilità di infinite possibilità. Banalmente, ma anche no, è ciò che viene trattato nella serie animata Rick and Morty.

Certo è che nel cosmo di tutte le infinite dimensioni noi non siamo al centro. Le altre realtà non sono di certo proiezioni della nostra, bensì – più probabilmente – noi una piccola sfumatura di realtà molto più probabili. Nello specchiarmi mi piace pensare che potrei essere io stesso il frutto di un riflesso. Divento frammento di una realtà possibile, non più al centro dell’universo. Gli specchi sono pensati come gate di

comunicazione tra diverse realtà, dove più che scrutarne una nuova ci si rende conto di esserne una a nostra volta, magari osservata per un istante. Il lessico delle mie installazioni si allinea all’immaginario cinematografico e fantascientifico degli anni Ottanta-Novanta e prende spunto dalla narrativa distopica post-apocalittica, dove tutto viene capovolto e la linearità della nostra esistenza viene spezzata.

La fisica probabilistica ci rende consapevoli di verità assurde che trattiamo quasi come un gioco. Voglio prendere le probabilità della fisica quantistica, trasferirne la consapevolezza e riportarne l’esperienza.

21 Dicembre ore 19:00

Montag lavora da tre anni sulla scrittura simultanea, una tecnica di composizione basata sulla condivisione di un file modificabile in tempo reale, sul quale i tre autori agiscono in contemporanea. Scrittura simultanea vuol dire rinunciare alla gelosia della parola, alla proprietà privata del testo e al controllo sulle sue evoluzioni. Ogni scrittore può cambiare tutto ciò che gli altri hanno fatto senza dover chiedere il permesso. In questa performance, Montag metterà a nudo il suo processo di scrittura, che verrà proiettato sulle mura di Supernova, e chiunque potrà vederlo nel suo farsi. A fine serata sarà pronto un racconto intero, nato davanti a voi, per esplorare cosa voglia dire scrivere insieme e lasciarsi andare. La musica di Bruno Belardi, Denise Di Maria e Vittorio Gatti accompagnerà e ispirerà a sua volta la scrittura, con lo stesso spirito di improvvisazione e libera creazione. La scrittura simultanea è un sogno aperto.

Per leggere il risultato della scrittura simultanea cliccate il link qui sotto:

17 Dicembre dalle 18 alle 21

Supernova, in collaborazione con l’Accademia Americana, ha invitato la rinomata chef mondiale Elena Reygadas a portare la sua cucina messicana nella Piazza di Santa Maria in Trastevere. In un’opera per celebrare la comunità locale e riunire tutti a sedere allo stesso tavolo per sperimentare il cibo tradizionale messicano.

Elena Reygadas è stata nominata la miglior chef donna del mondo nel 2023. La sua cucina si basa sul rispetto degli ingredienti messicani provenienti da piccoli produttori ed è proprietaria e gestisce il suo ristorante principale a Città del Messico, Rosetta.

Sabato 16 Dicembre fino alla mattina del 17

Supernova, insieme all’il iniziativa della Comunità di Sant’Egidio vi vinta a “Ri-giocattolo”.

Il “Ri-giocattolo” è un mercatino di giocattoli usati organizzato dalle Scuole della Pace della Comunità di Sant’Egidio. Questo evento, che avviene in molte città italiane ed europee nel mese di dicembre, consiste nella vendita di giocattoli usati, con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere programmi di aiuto in Africa, come il programma DREAM contro l’Aids.

L’evento ha una duplice finalità: dare una nuova vita ai giocattoli usati, evitando sprechi e inquinamento, e allo stesso tempo aiutare i bambini in Africa

La mostra sarà aperta dal 1 al 15 Dicembre

Venerdì 1 Dicembre 2023 inaugura la mostra personale Puramente immaginabile del duo Mozzarella Light, composto da Giulia Ciappi e Marco Frassinelli, a cura di Niccolò Giacomazzi, ideata per lo spazio Supernova.

L’intervento di Mozzarella Light consiste in una manipolazione visiva del mondo esterno con la luce, mezzo onnipresente ma al tempo stesso immateriale. Attraverso la luce si stabilisce un rapporto diretto con lo spazio, che viene rispettato nella sua alterità con un atteggiamento innocente. I raggi luminosi invadono l’intero ambiente frammentando il raggio di luce lineare a contatto con la presenza intermediaria, in questo caso la plastica e l’acqua.

La mostra sarà aperta fino al 15 di Dicembre dalle 18 alle 20 dal Lunedì al Venerdì.

Supernova apre la sua prima serata di cineclub con una selezione curata e presentata da Damien Chazelle che esplora le basi del cinema, partendo dai fratelli Lumière e arrivando al photo-roman di Chris Marker.

PROGRAMMAZIONE FILM:

La Sortie de l’usine Lumière à Lyon

Le Débarquement du congrès de photographie à Lyon

La Voltige

La Pêche aux poissons rouges

Les Forgerons

Repas de bébé

Le Saut à la couverture

Place des Cordeliers à Lyon

La Mer

L’arrivée d’un train en gare de La Ciotat

Life of an American Fireman

The Great Train Robbery

Ballet mécanique

All My Life

La Jetée

Damien Sayre Chazelle è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico americano. È noto per aver diretto i film Whiplash (2014), La La Land (2016), First Man (2018) e Babylon (2022).

Per Whiplash è stato nominato per l’Oscar alla Migliore Sceneggiatura Non Originale. Il suo maggior successo è arrivato con La La Land, che ha ricevuto 14 nomination agli Oscar, vincendone sei, inclusa la categoria di Miglior Regista, diventando così la persona più giovane a vincere il premio all’età di 32 anni.

Coloriamo la Piazza è un workshop per bambini organizzato da Alice Casana di tre giorni.

Durante ognuna di queste giornate un gruppo di 10 bambini dai 5 ai 10 anni hanno scoperto le tecniche dell’acquarello. Con questo workshop gli abbiamo fatti giocare con pigmenti e con l’acqua e gli abbiamo fatto scoprire i meravigliosi effetti che si possono creare sulla carta. Abbiamo lavorato in oltre in grande e con materiali professionali di modo che i bambini avrebbero potuto scoprire tutte le loro potenzialità.

Ogni bambino, in seguito ha scelto un fiore fresco tra quelli che gli abbiamo messo a disposizione. Gli abbiamo messo davanti un vaso e li abbiamo invitati ad osservarlo a fondo, come forse non hanno mai fatto prima. Insieme abbiamo notato le sfumature di colore, le sue forme, le sue particolarità e anche le sue imperfezioni di modo poi da dipingere non un fiore generico ma proprio il fiore che hanno scelto. In questo modo I bambini hanno scoperto che a forza di osservarlo e dipingerlo sono entrati in simbiosi con quel fiore! 

Abbiamo fatto in modo che il disegno racconti queste emozioni sperando di far sbocciare il piccolo artista che è in ognuno di noi. 

Alla fine del workshop tutti i bambini sono stati invitati a mettere il loro disegno in un grandissimo mazzo che ha colorato la piazza di Santa Maria in Trastevere e noi abbiamo brindato alla loro opera! 

Alice Casana è nata e cresciuta a Milano, dopo aver un po girato, si è posata a Roma perché la trova la città più bella della del mondo. E Trastevere è il quartiere in cui, da una decina di anni, ha scelto di vivere e lavorare.

Ha trascorso la sua infanzia sotto grandi tavoli di illustratori che per farla star buona le tiravano pennelli e matite colorate. Da allora non ha mai smesso di dipingere. Le piace alternare tra grandi dipinti murali, pittura su stoffa, fino a creare mondi fatti di macchie di colore su carta. 

Ora sta scrivendo e illustrando una storia per bambini, ambientata tra Trastevere e un misterioso pianeta.

Nella prima serata letteraria allo spazio Supernova il collettivo Montag ha presentato la rivista Marvin con il suo ultimo numero, in dialogo con Martina Piromani e Flavio Natale. A seguire la lettera di alcuni dei racconti. 

Marvin è un progetto letterario nato da una redazione occasionale, che periodicamente dà vita a una rivista di racconti illustrati. Le storie vengono selezionate attraverso una call composta da tre elementi: un personaggio, un luogo e una frase. Per il settimo numero il caso ha voluto speleologa, love hotel e ‘la piccola morte’. Una volta scelti i racconti, autori e autrici si confrontano, dando vita a un laboratorio di editing collettivo coordinato dalla redazione. 

Montag è un collettivo letterario attivo tra Roma e Torino. Nasce in pandemia con l’dea di scrivere un romanzo a sei mani, con una scrittura simultanea a distanza che sfrutta le piattaforme digitali e si ispira all’improvvisazione jazz. Suoi racconti sono comparsi su ‘Marvin’, ‘retabloid’, Neutopia’, ‘Quaerere’. ‘Salmace’ e ‘Poetarum Silva’. Sempre per ‘Marvin’ ha pubblicato un saggio sulla scrittura collettiva e per ‘L’indiscreto’ ha curato la prima traduzione italiana del manifesto del Dark Mountain Project. Ha scritto il libretto di Amber Mold, composizione musicale di Luca Guidarini. Montag è rappresentato da ‘Oblique Studio’.

Benki, fondatore dell’Istituto Yorenka Tasorentsi, è un leader del popolo Ashaninka che lavora per la conservazione della natura e la protezione dei diritti dei popoli indigeni, delle loro culture e delle loro terre. Gli Ashaninka sono una comunità millenaria, antenati degli Inca, che vive nello Stato di Acre in Brasile e in Perù. Sono circa 100.000 persone e sono una delle più grandi comunità indigene del Sud America che hanno mantenuto la loro autonomia e le loro tradizioni. 

Benki è nato nel 1974 ed è figlio del capo di un villaggio Ashaninka e di una madre bianca brasiliana. È stato designato come uno dei “pajés” (coloro che trasmettono la conoscenza ancestrale) degli Ashaninka e, fin da giovanissimo, ha iniziato a lottare per la protezione delle loro terre e della Foresta Amazzonica.

Benki è un’artefice del cambiamento a tutti i livelli: culturale, ambientale e politico. Attivista culturale e ambientale, nonché leader spirituale pacifista proveniente dalle profondità dell’Amazzonia, Benki è stato uno dei protagonisti di progetti culturali senza precedenti che partono dalla foresta amazzonica e si estendono ben oltre la regione. I risultati e gli effetti pratici di questi progetti sono stati impressionanti: estensione di ambienti sostenibili e riduzione della deforestazione, riduzione della violenza e miglioramento delle condizioni sociali. Il lavoro di Benki gli è valso il riconoscimento a livello mondiale come leader che lotta instancabilmente per i diritti dei popoli indigeni, per la conservazione delle loro culture e dei loro territori. Tra i vari riconoscimenti, nel 2004 Benki ha ricevuto dal governo brasiliano il Premio nazionale per la difesa dei diritti umani e nel 2017, insieme alla sua comunità Ashaninka Apiwtxa, ha ricevuto l’illustre Premio Equatoriale del Programma dell’ONU per lo Sviluppo (UNDP) per i progetti ambientali.

Un’altra parte importante della missione di Benki è la sensibilizzazione globale. Durante i suoi anni di lavoro, è diventato il portavoce di una generazione di Popoli Indigeni preoccupati di difendere il patrimonio ambientale mondiale. Viaggia in tutto il mondo portando il suo messaggio, trovando sostegno e alleati per la difesa della natura e dei diritti umani, creando legami tra i popoli indigeni e i governi o le istituzioni ufficiali.

Reconnect Urban Retreats ti permettono di creare tempo e spazio nella città per rigenerarti, curando amorevolmente eventi olistici per portare equilibrio nelle nostre vite urbane. In collaborazione con SUPERNOVA in un’esperienza di Sound Healing con Leah Anita Cavazzini. Immergiti nella risonanza delle ciotole di cristallo, in cui il potere del suono ti invita a entrare in armonia, profondo relax ed equilibrio interiore. Questa esperienza intima è aperta a tutti, offrendo uno spazio sacro per rilassarsi, liberarsi dagli stress della vita e intraprendere un viaggio interiore per il rinnovamento. Unisciti a noi in questa esplorazione armoniosa, abbracciando il potenziale trasformativo del suono per ripristinare il tuo senso di benessere e pace interiore. Il sound healing sarà accompagnato da un brunch leggero in collaborazione con SOUL FOOD, per lenire e nutrire il tuo corpo dall’interno.

Leah Anita Cavazzini, una cittadina con doppia cittadinanza cresciuta negli Stati Uniti, ha scoperto la sua passione per i cristalli durante i suoi primi anni in Italia. Il suo percorso nel sound healing è iniziato con un corso magistrale di terapia con i cristalli nel 2019, dove si è accesa la sua passione per le ciotole di cristallo. Con dedizione, si è imbarcata in corsi completi di sound healing e ha ottenuto la sua certificazione Reiki. Una profonda svolta durante la meditazione l’ha spinta ad esplorare la voce, il suono e le vibrazioni attraverso vari workshop, scatenando una trasformazione personale e la pace interiore. Leah ha affinato ulteriormente le sue competenze con programmi di formazione in Spagna, California e Italia, con l’aspirazione di unirsi al coro gregoriano a Firenze. Ora, condivide gli strumenti trasformativi del lavoro vocale e del sound healing, guidando gli altri nel loro percorso verso la pace interiore e l’empowerment.

Senza Ideologia, 1975 (Proiezione su latte)
Senza Ideologia, 1975 in situ a spazio supernova

Fabio Mauri è una delle voci più prominenti dell’avanguardia italiana del periodo post-bellico. Ha vissuto tra Bologna e Milano fino al 1957, quando si trasferì a Roma. Nel 1942 ha fondato la rivista Il Setaccio insieme all’amico Pier Paolo Pasolini. Ha insegnato Estetica dell’esperimento presso l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila per 20 anni. È stato invitato alla Biennale di Venezia nel 1954, 1974, 1978, 1993, 2003, 2013 e 2015, e a DOCUMENTA (13) a Kassel nel 2012.

Nel lavoro di Mauri si possono trovare diversi temi importanti, plasmati nelle sue opere d’arte: lo schermo, i prototipi, le proiezioni, la fotografia come pittura, l’identità sostanziale delle strutture espressive, il rapporto duraturo tra il pensiero e il mondo e tra il pensiero come mondo. Il lavoro di Mauri, complesso come un saggio storico, diventa la sua autobiografia, compatto e uniforme nello sviluppo e sfaccettato nell’attenzione al mondo contemporaneo: un’analisi in cui il destino dell’individuo e la storia coesistono.

Nelle azioni di “Senza” vengono esposte una serie di opere intellettuali, organismi, disegni complessi, come film. Proiettati sul ‘mondo’ come su uno “schermo” né neutro né uguale, dotato di forma e significato e, cioè, del suo proprio simbolo. Il dibattito contemporaneo è morale, politico ed ideologico. Nelle proiezioni di “Senza”, attraverso film “d’autore” (non a caso, spesso, europei), vengono identificati tagli essenziali della cultura moderna. Proiettati, come se introiettati, su oggetti e corpi. L’arte indaga la categoria storica del suo tempo. Il prodotto intellettuale agisce come protagonista: possiede forza e peso specifico, ‘fisico’, nell’ordine della trama, cioè, del suo costituente simbolico. Lo fa, perché è, storia e mondo.