Apertura 14 novembre alle 17:00 fino al 18 dicembre. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00
In italiano, “pupa” significa bambola, e può riferirsi a una vera bambola o a una donna/ragazza. Ma Pupa è anche il titolo di un nuovo progetto del duo artistico italiano, con base a Roma, Grossi Maglioni: “Nato all’interno del progetto che indaga la rappresentazione delle donne e della maternità nella cultura contemporanea, Pupa segna l’inizio di una nuova ricerca che lega il dolce all’idea dell’amore e della sessualità femminile, attraverso un’indagine delle tradizioni popolari italiane. In questo progetto, che include workshop, installazioni e un video, vogliamo riflettere sui modelli sessuali tramandati all’interno della famiglia patriarcale attraverso le generazioni, sul piacere, il folklore e i miti della femminilità legati al cibo rituale e alla terra.”
PUPA presenta un intero nuovo corpo di lavori di Grossi Maglioni, un workshop guidato dalle artiste e una serie di conferenze con Clovis Maillet, Lex Brown and Sheila Pepe. La mostra e la serie di conferenze prendono il titolo dall’opera video di Grossi Maglioni presente nella mostra, per impegnarsi in una riflessione più ampia sui corpi (femminili, ma non solo), sul loro rapporto paradossale con la materialità e il simbolismo, sul loro potere di nascere e morire, di gioire e soffrire, di essere ineluttabilmente propri e al contempo la carne intrecciata di tutti i membri della società. PUPA è una mostra curata da Dorothée Dupuis, ex-pensionnaire 2022-2023 all’Accademia di Francia a Roma, Villa Medici. Dupuis è una curatrice, editrice e storica dell’arte con base a Città del Messico. È direttrice e fondatrice di Temblores Publicaciones.
GROSSI MAGLIONI (Francesca Grossi e Vera Maglioni, Roma, 1982) hanno iniziato la loro collaborazione nel 2006. Il loro lavoro si concentra principalmente su performance, installazioni e pratiche educative. Il loro lavoro è stato esposto in gallerie, musei e istituzioni accademiche, tra cui: Palais Carli, Marsiglia; Fondazione Baruchello, Roma; Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Picture Gallery, Kaunas; <rotor> center for contemporary art, Graz: Kunsthalle Bratislava; Istituto Svizzero, Roma; AlbumArte, Roma; American Academy, Roma; Viafarini, Milano; MACRO, Roma; Verkstad för konst, Norrköping; Konsthall museum, Vasa.
Serie di conferenze curate da Dorothée Dupuis: 16 novembre 2024
Workshop di Grossi Maglioni: 14 dicembre 2024
Tour di Queering Rome: 23 novembre 2024
Talk del 16 novembre:
Una conversazione con Grossi Maglioni (artiste in mostra), Clovis Maillet (borsista alla Villa Medici, Accademia di Francia a Roma), Lex Brown e Sheila Pepe (borsiste del Premio Roma presso l’Accademia Americana a Roma). Curata e moderata da Dorothée Dupuis.
L’evento inizierà con una breve presentazione (in inglese e italiano) da parte delle artiste sulla loro rispettiva ricerca, seguita da una discussione che amplierà i temi esplorati nella mostra di Grossi Maglioni. Questa conversazione mira a favorire una riflessione più ampia sui corpi—particolarmente femminili, ma non esclusivamente—la loro complessa relazione con la materialità e il simbolismo, la loro capacità di nascere e morire, di sperimentare gioia e sofferenza, di essere unici e al contempo intrecciati con il tessuto collettivo della società.
Il titolo della conferenza prende ispirazione dalla ricerca di Clovis Maillet, che sarà esplorata ulteriormente durante l’evento, invitandoci a interagire con la metafora acqua/terra, che gioca un ruolo significativo nella mostra Pupa. Speriamo che questa conversazione possa svelare elementi essenziali per la creazione dell’arte femminista (e più ampiamente politica) di oggi. La partecipazione del pubblico è caldamente incoraggiata.
Sugli artisti:
Clovis Maillet è uno storico e artista francese, il cui lavoro collaborativo spesso esplora temi di genere attraverso progetti performativi e di ricerca che affondano le radici nelle questioni femministe e trans.
Sheila Pepe, nota per il suo background nell’astrazione queer e postminimalista, crea oggi sculture pubbliche che criticano le tradizioni patriarcali, ispirandosi alla ricca storia artistica di Roma.
Lex Brown è un’artista di video e performance che fonde satira, musica e critica sociale nel suo genere “Soap Operetta,” ispirato all’opera italiana e alla commedia dell’arte. Ogni artista integra nella propria opera storia, società e riflessione critica. Insieme, sfidano le narrazioni tradizionali ed esplorano temi di identità, strutture sociali ed espressione artistica.