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Piazza Santa Marina in Trastevere, 1A
00 153 Roma
Contatto: Gabriele Giugni
+39 347 746 0678
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Apertura l’8 gennaio alle 18:30
Conversazioni tra Antonio Monda e Marina Sagona sul mondo dei sogni.
Cosa sono i sogni, non sono forse una prova generale dell’aldilà? E i sogni ricorrenti? Sono la dimostrazione del nostro inconscio collettivo, la prova che mostra come siamo tutti parte della stessa matrice, della stessa stella.
Marina Sagona presenta il suo cortometraggio Your Dream is My Dream, un video sui nostri sogni ricorrenti, e Antonio Monda modererà la serata presentando due episodi del film Sogni di Akira Kurosawa.
Your Dream is My Dream è un film che esplora le identità condivise e il concetto junghiano di inconscio collettivo.
Secondo C.G. Jung, nasciamo tutti con schemi comuni e memorie ancestrali, chiamate archetipi, che sono identiche nelle diverse culture.
L’inconscio collettivo si manifesta principalmente attraverso l’arte e i sogni, in particolare i sogni ricorrenti, che con variazioni minime sono, in effetti, uguali per tutti noi.
Siamo tutti uno e sogniamo gli stessi sogni.
Questo film è un coro di sogni ricorrenti riconducibili a quattro principali categorie: impossibilità, impreparazione, imbarazzo e perdita.
Seguendo una logica specifica e diversa per ogni categoria, i sottotitoli offrono ulteriore corpo e colore alle voci, sia in italiano che in inglese.
Mostra fotografica di Emanuele Artenio inaugurazione il 20 dicembre alle ore 18.00.
La mostra sarà aperta fino al 4 gennaio 2025.
Supernova è lieta di ospitare la mostra di Emanuele Artenio. Trastevere è una storia condivisa. Di appartenenza e unicità. Ma nemmeno qui si può fermare il tempo.Corre veloce, lasciandosi dietro gli ultimi segni di un luogo vissuto intensamente.
“Noantri” è un viaggio nell’ultimo paese dentro Roma. Rione che fu di attori e poeti, marinai e malandrini. Tra le vie e i volti di “noi altri”, i trasteverini che si sono sempre distinti dal resto della città: “voi altri”, voi che abitate negli altri quartieri. Con questi scatti racconto luoghi, scorci, volti e tradizioni, ma soprattutto persone. Sguardi, mani, rughe, di quei pochi che sono nati e cresciuti a Trastevere e che ancora lo vivono. Ma stanno scomparendo. Davanti al mio obiettivo “noantri” sembra sempre lo stesso, ma per alcuni volti e luoghi è diventata una corsa contro il tempo. Mentre il progetto cresceva, alcuni storici negozi chiudevano; qualche trasteverino è morto, anche tra quelli che mi hanno accolto nelle loro case, nelle loro attività, facendomi tornare indietro negli anni, ben oltre i miei ricordi.
Nel film “Trastevere” di Fausto Tozzi, (1971) il sor Alfredo, barista, dice a un cliente del nord Italia: «Una volta qui era come un paese, ora è diventato un porto di mare… arrivano gli stranieri, gli artisti, che pagano le case a peso d’oro… e i trasteverini piano piano se ne vanno». Non a caso la sceneggiatura s’intitolava “Requiem per Trastevere”. Queste frasi che echeggiano tra i vicoli e le piazze da più di 50 anni descrivono una realtà che appare ormai imminente e forse inevitabile. Dal 2001 al 2019 la popolazione residente è diminuita del 15,3%; un abitante su tre è straniero. Agli sguardi rapidi del turista o del passante Trastevere si offre appariscente, luminosa, accattivante. I suoi vicoli sono cartoline gratuite, le trattorie e le osterie promettono delizie a chiunque. Ma il quartiere turistico e della movida notturna è a un passo dal fagocitare il rione popolare, cancellandone identità e anima, le caratteristiche che lo hanno reso celebre.
“Noantri” non è un racconto nostalgico di ciò che era: voglio mostrare quello che resta oggi dell’essenza di Trastevere, la storia intima delle persone che l’hanno vissuta e ne sono testimoni. L’ho cercata nei vicoli, fra le macchine e gli stendini, nelle case, nelle vecchie botteghe o nelle cantine, per afferrare la sua vera natura un attimo prima che svanisca.
Martedì 17 dicembre alle 19.00
Dopo una prima serata di successo del Book Club al Supernova, vi invitiamo ora alla parte 2 della prima edizione. Per il secondo incontro continueremo a discutere del desiderio insieme alla nostra curatrice Annabelle Hirsch. Assicuratevi di leggere il libro prima di partecipare all’evento.
12 dicembre 2024 dalle 15 alle 18:00
seguirà aperitivo aperto al pubblico con condivisione dei dolcetti prodotti del workshop
Sinossi:
Nella cultura popolare italiana molto spesso torte e biscotti si presentano in forma di riproduzioni del corpo femminile, come la Pupa abruzzese.
La grande installazione di Grossi Maglioni in mostra presso Supernova prende le mosse proprio da questo dolce tradizionale, riconfigurandolo in una grande siluette di donna con tre seni, tre vagine e tre gambe.
Attingendo e decostruendo la nostra memoria del dolce immaginiamo delle forme nuove per raccontare il nostro piacere e desiderio.
Il workshop di Grossi Maglioni ci guiderà verso la realizzazione di nuovi dolcetti realizzati con l3 partecipanti durante il pomeriggio presso supernova.
24 Novembre alle 15.00
Questa passeggiata vi porterà sulle tracce di personaggi che hanno distorto le norme di genere e sessuali che possiamo ritrovare nella Roma di Trastevere, perché ci hanno vissuto o perché le loro rappresentazioni ancora popolano questo rione. Incontreremo figure religiose, spirituali e altre estremamente terrene che non hanno goduto di fama nel loro tempo e sono state cancellate sistematicamente dalla storia.”
Dani Martiri è curatore indipendente. Ha fondato nel 2021 il progetto di divulgazione “Queering Rome”, per parlare di Roma attraverso una lente queer femminista. Dal 2023 fa parte del Gruppo di Lavoro “Genere e diritti LGBTQ+” di ICOM Italia, con cui si occupa di promuovere la museologia queer nel paese.
Per partecipare alla passeggiata rsvp a: info@spazio-supernova.com
Unitevi a noi per una lettura bilingue inglese-italiano che riunisce nuove voci della letteratura americana, britannica e italiana. L’evento presenta gli attuali scrittori in residenza presso la Fondazione Giancarlo DiTrapano per la Letteratura e le Arti, insieme ad autori ospiti speciali da Roma e Firenze.
Questa serata letteraria unica è organizzata in collaborazione con Spazio Supernova e Chiara Barzini. In un cenno a PUPA, la mostra in corso allo Spazio Supernova del duo artistico Grossi Maglioni (curata da Dorotheé Dupuis), le letture esploreranno il tema dei “corpi materiali e simbolici”
Unitevi a noi per una lettura bilingue inglese-italiano che riunisce nuove voci della letteratura americana, britannica e italiana. L’evento presenta gli attuali scrittori in residenza presso la Fondazione Giancarlo DiTrapano per la Letteratura e le Arti, insieme ad autori ospiti speciali da Roma e Firenze.
Lettori Residenti:
Raegan Bird
Thomas Thatcher
Harriet Armstrong
Madeline Cash
Lettori ospiti speciali:
Francesca Marciano
Tiziana Lo Porto
Elizabeth Geoghegan
Will Schutt
Athena Kokoronis
Sara Reggiani
Apertura 14 novembre alle 17:00 fino al 18 dicembre. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00
In italiano, “pupa” significa bambola, e può riferirsi a una vera bambola o a una donna/ragazza. Ma Pupa è anche il titolo di un nuovo progetto del duo artistico italiano, con base a Roma, Grossi Maglioni: “Nato all’interno del progetto che indaga la rappresentazione delle donne e della maternità nella cultura contemporanea, Pupa segna l’inizio di una nuova ricerca che lega il dolce all’idea dell’amore e della sessualità femminile, attraverso un’indagine delle tradizioni popolari italiane. In questo progetto, che include workshop, installazioni e un video, vogliamo riflettere sui modelli sessuali tramandati all’interno della famiglia patriarcale attraverso le generazioni, sul piacere, il folklore e i miti della femminilità legati al cibo rituale e alla terra.”
PUPA presenta un intero nuovo corpo di lavori di Grossi Maglioni, un workshop guidato dalle artiste e una serie di conferenze con Clovis Maillet, Lex Brown and Sheila Pepe. La mostra e la serie di conferenze prendono il titolo dall’opera video di Grossi Maglioni presente nella mostra, per impegnarsi in una riflessione più ampia sui corpi (femminili, ma non solo), sul loro rapporto paradossale con la materialità e il simbolismo, sul loro potere di nascere e morire, di gioire e soffrire, di essere ineluttabilmente propri e al contempo la carne intrecciata di tutti i membri della società. PUPA è una mostra curata da Dorothée Dupuis, ex-pensionnaire 2022-2023 all’Accademia di Francia a Roma, Villa Medici. Dupuis è una curatrice, editrice e storica dell’arte con base a Città del Messico. È direttrice e fondatrice di Temblores Publicaciones.
GROSSI MAGLIONI (Francesca Grossi e Vera Maglioni, Roma, 1982) hanno iniziato la loro collaborazione nel 2006. Il loro lavoro si concentra principalmente su performance, installazioni e pratiche educative. Il loro lavoro è stato esposto in gallerie, musei e istituzioni accademiche, tra cui: Palais Carli, Marsiglia; Fondazione Baruchello, Roma; Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Picture Gallery, Kaunas; <rotor> center for contemporary art, Graz: Kunsthalle Bratislava; Istituto Svizzero, Roma; AlbumArte, Roma; American Academy, Roma; Viafarini, Milano; MACRO, Roma; Verkstad för konst, Norrköping; Konsthall museum, Vasa.
Serie di conferenze curate da Dorothée Dupuis: 16 novembre 2024
Workshop di Grossi Maglioni: 14 dicembre 2024
Tour di Queering Rome: 23 novembre 2024
Talk del 16 novembre:
Una conversazione con Grossi Maglioni (artiste in mostra), Clovis Maillet (borsista alla Villa Medici, Accademia di Francia a Roma), Lex Brown e Sheila Pepe (borsiste del Premio Roma presso l’Accademia Americana a Roma). Curata e moderata da Dorothée Dupuis.
L’evento inizierà con una breve presentazione (in inglese e italiano) da parte delle artiste sulla loro rispettiva ricerca, seguita da una discussione che amplierà i temi esplorati nella mostra di Grossi Maglioni. Questa conversazione mira a favorire una riflessione più ampia sui corpi—particolarmente femminili, ma non esclusivamente—la loro complessa relazione con la materialità e il simbolismo, la loro capacità di nascere e morire, di sperimentare gioia e sofferenza, di essere unici e al contempo intrecciati con il tessuto collettivo della società.
Il titolo della conferenza prende ispirazione dalla ricerca di Clovis Maillet, che sarà esplorata ulteriormente durante l’evento, invitandoci a interagire con la metafora acqua/terra, che gioca un ruolo significativo nella mostra Pupa. Speriamo che questa conversazione possa svelare elementi essenziali per la creazione dell’arte femminista (e più ampiamente politica) di oggi. La partecipazione del pubblico è caldamente incoraggiata.
Sugli artisti:
Clovis Maillet è uno storico e artista francese, il cui lavoro collaborativo spesso esplora temi di genere attraverso progetti performativi e di ricerca che affondano le radici nelle questioni femministe e trans.
Sheila Pepe, nota per il suo background nell’astrazione queer e postminimalista, crea oggi sculture pubbliche che criticano le tradizioni patriarcali, ispirandosi alla ricca storia artistica di Roma.
Lex Brown è un’artista di video e performance che fonde satira, musica e critica sociale nel suo genere “Soap Operetta,” ispirato all’opera italiana e alla commedia dell’arte. Ogni artista integra nella propria opera storia, società e riflessione critica. Insieme, sfidano le narrazioni tradizionali ed esplorano temi di identità, strutture sociali ed espressione artistica.
Apertura 14 novembre alle 17:00 fino al 18 dicembre. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00
In italiano, “pupa” significa bambola, e può riferirsi a una vera bambola o a una donna/ragazza. Ma Pupa è anche il titolo di un nuovo progetto del duo artistico italiano, con base a Roma, Grossi Maglioni: “Nato all’interno del progetto che indaga la rappresentazione delle donne e della maternità nella cultura contemporanea, Pupa segna l’inizio di una nuova ricerca che lega il dolce all’idea dell’amore e della sessualità femminile, attraverso un’indagine delle tradizioni popolari italiane. In questo progetto, che include workshop, installazioni e un video, vogliamo riflettere sui modelli sessuali tramandati all’interno della famiglia patriarcale attraverso le generazioni, sul piacere, il folklore e i miti della femminilità legati al cibo rituale e alla terra.”
PUPA presenta un intero nuovo corpo di lavori di Grossi Maglioni, un workshop guidato dalle artiste e una serie di conferenze con Clovis Maillet, Lex Brown and Sheila Pepe. La mostra e la serie di conferenze prendono il titolo dall’opera video di Grossi Maglioni presente nella mostra, per impegnarsi in una riflessione più ampia sui corpi (femminili, ma non solo), sul loro rapporto paradossale con la materialità e il simbolismo, sul loro potere di nascere e morire, di gioire e soffrire, di essere ineluttabilmente propri e al contempo la carne intrecciata di tutti i membri della società. PUPA è una mostra curata da Dorothée Dupuis, ex-pensionnaire 2022-2023 all’Accademia di Francia a Roma, Villa Medici. Dupuis è una curatrice, editrice e storica dell’arte con base a Città del Messico. È direttrice e fondatrice di Temblores Publicaciones.
GROSSI MAGLIONI (Francesca Grossi e Vera Maglioni, Roma, 1982) hanno iniziato la loro collaborazione nel 2006. Il loro lavoro si concentra principalmente su performance, installazioni e pratiche educative. Il loro lavoro è stato esposto in gallerie, musei e istituzioni accademiche, tra cui: Palais Carli, Marsiglia; Fondazione Baruchello, Roma; Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Picture Gallery, Kaunas; <rotor> center for contemporary art, Graz: Kunsthalle Bratislava; Istituto Svizzero, Roma; AlbumArte, Roma; American Academy, Roma; Viafarini, Milano; MACRO, Roma; Verkstad för konst, Norrköping; Konsthall museum, Vasa.
Serie di conferenze curate da Dorothée Dupuis: 16 novembre 2024
Workshop di Grossi Maglioni: 14 dicembre 2024
Tour di Queering Rome: 23 novembre 2024
A seguito del successo del Cineclub, Supernova sta ora introducendo il suo primo Club del Libro con un totale di quattro edizioni. La prima delle quattro edizioni sarà tenuta dall’autrice Annabelle Hirsch e i libri che verranno discussi sono:
5 novembre: MIRANDA JULY All Fours
17 dicembre: ANNIE ERNAUX Passione Semplice
21 gennaio: HAN KANG La Vegetariana
Annabelle Hirsch, nata nel 1986, ha origini tedesche e francesi. Ha studiato storia dell’arte e drammaturgia a Monaco e Parigi, e lavora come giornalista culturale per la Frankfurter Allgemeine Zeitung e varie altre riviste. Traduce letteratura francese ed è l’autrice di A History of Women in 101 Objects e Der Teller. Vive tra Roma e Berlino.
Dopo il successo del collage in piazza per bambini,
Supernova è lieta di invitarvi alla serata di collage per adulti introdotta da Alice Casana. Questa volta sperimentiamo con immagini erotiche tratte da riviste retrò.
Lunedì 21 alle 19.30.
Per prenotare il vostro posto mandate una mail a:
info@spazio-supernova.com
All’interno della mostra ‘Fare un giro’ di Arturo Herrera, Alice Casana presenta la terza edizione dei laboratori creativi per bambini di Spazio Supernova. Questa volta sperimenteremo il Collage, niente di più divertente!
Stiamo collezionando riviste, fotografie cartoncini colorati…. che aspettano di essere tagliati, strappati, incollati, sovrapposti o ristrappati. Non ci sono regole. Combinerete tra loro le immagini che avrete scelto a testa in su, o in giù o di traverso.
Trasformerete così questi ritagli in qualcosa di nuovo, frutto della vostra fantasia.
E se vi fa piacere potrete portare con voi da casa disegni, foto, vecchie lettere … che potranno così diventare parte della vostra creazione.
Date laboratorio:
Venerdì 11 ottobre dalle 16.30 alle 19
Sabato 12 ottobre dalle 10.30 alle 13
Domenica 13 ottobre dalle 16 alle 18.30
Bambini tra i 6 e i 12 anni
(Max 15 bambini al giorno)
Per prenotare il vostro posto mandate una mail a:
info@spazio-supernova.com
Dal 12 Settembre fino al 29 Ottobre.
Orari apertura della mostra: giorni feriali 17.00-20.00
Supernova vi invita all’inaugurazione della mostra di Arturo Herrera “Fare un giro” a cura di Allegra Pesenti il 12 Settembre alle 18:30.
Arturo Herrera applica strategie moderniste di frammentazione e ripetizione in un lavoro che affronta l’eredità dell’astrazione con l’arte del collage. Per Fare un giro l’artista ha scelto di attivare lo spazio Supernova in Piazza di S.Maria in Trastevere a Roma con una selezione mirata di opere seriali e individuali che combinano passato e presente, enfatizzando la fisicità dei materiali sia all’interno che intorno alle opere stesse.
Il sottile giustapposizione di realtà nel linguaggio visivo di Herrera è tratta dal suo straordinario archivio di immagini trovate. Due serie in mostra per la prima volta in questa esposizione sono state prodotte durante la residenza dell’artista all’American Academy di Roma tra settembre e novembre 2023. ‘Fare un giro’, che si traduce approssimativamente come “fare una passeggiata,” fa riferimento a siti e città italiani in una presentazione specifica per lo spazio e il luogo.
All’ interno dell’installazione riproduzioni fotografiche di statue antiche e tombe etrusche si scontrano con un’immagine ingrandita della Gazzetta dello Sport – il quotidiano sportivo immediatamente riconoscibile per le sue pagine rosa e che ha il maggior numero di lettori in Italia.
Le opere di Herrera spaziano dal miniaturale al monumentale, dalle superfici piatte dei collage tradizionali a composizioni scultoree tridimensionali e assemblaggi. Oggetti trovati vengono incorporati nelle sue forme in opere come ‘Bang e Untitled’, un grande foglio monocromatico di feltro tagliato che scende dalla parete. “C’è un’interazione tra l’oggetto trovato e il suo legame con le fonti culturali quotidiane che riflette l’aspetto contaminato dell’astrazione odierna”, spiega Herrera.
Un elemento distintivo dell’installazione al Supernova è la carta da parati raffigurante una foresta che rappresenta uno stato più anonimo e trasportativo. Questa scena avvolgente propone una pausa all’interno degli ambienti urbani e culturali durante il giro dell’artista. “Il visitatore è invitato a intraprendere il proprio tour all’interno delle composizioni costruite dall’artista, che propongono letture e associazioni stratificate,” afferma la curatrice Allegra Pesenti, “in un corpo di lavoro che ridefinisce la natura e l’impatto della forma del collage.” Fare un giro è la prima e tanto attesa mostra di Arturo Herrera a Roma.
Una cartolina in edizione limitata di Arturo Herrera è disponibile per l’acquisto al Supernova, con i proventi destinati alla Comunità di Sant’Egidio.
13 Luglio dalle ore 19:30 alle 21:30
PERFORMANCE AND IT’S DECLINATIONS
Le performance non riposano mai e le sue declinazioni non smettono mai di evolversi. A seguito dell’introduzione del Dr. Brown al clown contemporaneo, ospiteremo uno spettacolo di laboratorio a porte aperte in cui tre attori si uniranno per catturare l’attenzione del pubblico, portando la piazza all’interno di Supernova e lasciandogli con un’esperienza indimenticabile. Come Philppe Gaullier ha formato talenti tra i quali Philip Burgers e Lucy Hopkins che presto incontreremo qui a Supernova, Philip ha a sua volta insegnato cosa inventare a tanti altri performer come Maya Ricote, Andy Duncan e Cam Porter. Ed eccoli qui pronti a condividere la scena tra loro e sopratutto con voi con uno spettacolo creato esclusivamente per Supernova nell’ambito di Performance and It’s Declinations, progetto iniziato questa settimana e curato da Diego Borella. Un percorso che è appena iniziato e che ha solo voglia di crescere ed incuriosirvi sempre di più.
CAM
Cam Poter è un comico di Los Angeles e un recente diplomato della Ecole Philippe Gaulier. È apparso come mimo in Silicon Valley di HBO e come fontana umana in America’s Got Talent.
MAYA
Maya Ricote, un’attrice, cantante e improvvisatrice latinoamericana diventata clown, è stata precedentemente una studentessa alla Ecole Philippe Gaulier. Ora, sta preparando uno spettacolo di clown per l’Edinburgh Fringe Festival.
ANDY
Andy inizia la sua carriera con il suo fratello, “The Duncan Brothers”, dopo vari workshop con Dr.Brown, hanno creato spettacoli di successo come “Legs”, “Logs” e “Jeremy Segway”. Riscuotendo grande successo in vari festival e teatri nel Regno Unito.
10 e 11 Luglio
PERFORMANCE AND ITS DECLINATIONS
Supernova ha deciso di esplorare una forma di espressione artistica per ora non molto diffusa in Italia, quello che in inglese si chiama stage performance o contemporary clowning. Si tratta di un tipo di teatro con le sue peculiarita’, una propria storia e decisamente una propria identita’. Dal teatro di strada al circo, a Jacques Lecoq e la sua scuola, dunque Marcel Marceau ed altri grandi artisti. Ma niente nasi rossi e palloncini colorati. Qui si tratta di un vero incontro tra artista e pubblico. Quel magico punto in movimento.
Questa disciplina, questo metodo di “essere in scena” e’ arrivato oggi a conquistare i teatri ed i festival di tutto il mondo come il Soho Theatre di Londra e si è diffusa in tutti i paesi con una più’ fervida tendenza alla sperimentazione teatrale. Una delle scuole più’ rinomate e’ quella di Philippe Gaullier, a Parigi, che ha formato artisti come Lucy Hopkins e soprattutto Philip Burgers aka Dr. Brown, un talento unico che dopo il successo come miglior spettacolo all’Edinburg Fringe Festival nel 2012 non smette di spopolare in giro per i migliori teatri e festival del mondo.
Nell’ambito di questa nuova sezione dedicata alla Performance ed alle sue più varie declinazioni, Supernova vi invita il 10 ed 11 Luglio agli spettacoli Befrdfgth e Beturns di Philip stesso alle ore 20:30 .
Dr. Brown terra’ inoltre l’ 11 luglio, sempre e comunque nello spazio di Santa Maria in Trastevere, uno workshop per il quale vi consigliamo di riservare fin d’ora mandando una mail a info@spazio-supernova.com
Questo triplice appuntamento e’ l’inizio di altri vari e svariati incontri, esperimenti e, soprattutto, performances curati da Diego Borella che usando Supernova come base e perenne centro di controllo faranno conoscere questo incredibile metodo di interazione Artista-Pubblico partenendo questo Luglio stesso per poi riservarvi varie altre sorprese nel prossimo futuro.
Programma:
10 Luglio “Dr. Brown Befrdrgth” dalle 20:30
11 Luglio : “Dr.Brown Beturns” dalle 20:30
e alle ore 11:00 Workshop: “Clowning con Dr. Brown-ing, trovando la vulnerabilità e la stupidità sul palcoscenico”
Biografia
Philip Burgers, nel ruolo di Doctor Brown, ha vinto numerosi premi per le sue esibizioni dal vivo, tra cui il premio per il miglior spettacolo comico sia agli Edinburgh che ai Melbourne International Festival Awards. Questo successo ha portato Burgers su Channel 4 con The Dr. Brown Show attraverso il Comedy Blaps dello stesso canale. Nel 2014, Burgers ha portato Dr. Brown The Bexperiment al Soho Theatre, dove ha anche collaborato con Sam Simmons in Ceremony.
Inaugurazione il 4 Luglio alle ore 19:00. La mostra sarà aperta fino al 7 Luglio. La mostra sarà aperta dalle 17:00 alle 20:30.
Supernova vi invita il 4 Luglio alla mostra fotografica Oltre L’Ordinario.
La mostra oltre a promuovere la nostra passione per la fotografia ha l’obiettivo concreto di raccogliere fondi a favore della Comunità di Sant’Egidio, per il sostegno ai progetti di assistenza ai poveri e per la pace.
Per gli amici che passeranno a trovarci all’inaugurazione ci sarà un piccolo rinfresco di benvenuto.
Ai donatori più generosi è riservato un souvenir fotografico prezioso e unico.
Project Six Ten e Spazio Supernova hanno collaborato per curare un evento immersivo e multisensoriale che si terrà per 24 ore a giugno. Incentrato su temi di fluidità, connessione e trasformazione, l’evento di un giorno e mezzo mira a innescare un fiume di idee e creatività espressi attraverso arte, suono, movimento e luce.
Incentrato sul movimento dell’acqua e l’impermanenza dei paesaggi, la serie consisterà in una mostra d’arte, una performance, un coinvolgimento della comunità e esperienze di consapevolezza.
È nostra visione che, mentre i partecipanti si immergono nell’evento, trasformeranno inevitabilmente l’esperienza in un continuo scambio energetico con l’opera d’arte, con gli altri e con sé stessi, rispecchiando il flusso naturale dell’acqua e delle onde.
Ambientato sullo sfondo dinamico della piazza — una rappresentazione spirituale dell’acqua e dell’energia pulsante — sotto gli archi di antiche mura e in angoli nascosti, il nostro intento è che i partecipanti intraprendano un viaggio che trascende l’ordinario.
25 Giugno alle 19:30
Il 25 giugno alle ore 19:30 Supernova vi invita alla proiezione di Blow Up di Michelangelo Antonioni.
Blow-Up è un film psicologico del 1966 diretto da Michelangelo Antonioni, scritto da Antonioni, Tonino Guerra ed Edward Bond, e prodotto da Carlo Ponti. La trama è ispirata al racconto “Le bave del diavolo” dello scrittore argentino-francese Julio Cortázar, pubblicato nel 1959 e successivamente ribattezzato “Blow-Up” per legarsi al film.
Trama:
La sceneggiatura di Antonioni per Blow-Up è una storia di “thriller e suspense” che ruota attorno agli sforzi di un giovane e affermato fotografo di moda per determinare se una serie di scatti che ha fatto in un parco pubblico contengano prove di un omicidio. Mentre Thomas persiste nel suo ruolo di detective dilettante, la sua ricerca lo porta inizialmente a mettere in dubbio la sua padronanza tecnica sulla “verità nascosta” registrata dalla sua macchina fotografica, poi verso un confronto con le realtà della sua vita di “vantaggi materiali, ottenuti a spese degli ideali”. Infine, egli mette in dubbio la realtà della propria esistenza.
Biografia:
Michelangelo Antonioni (29 settembre 1912 – 30 luglio 2007) è stato un regista e cineasta italiano. È meglio conosciuto per la sua “trilogia sulla modernità e i suoi disagi” — L’Avventura (1960), La Notte (1961) e L’Eclisse (1962) — oltre che per il film in lingua inglese Blow-Up (1966). I suoi film sono stati descritti come “enigmatici e intricati pezzi d’umore” che presentano trame elusive, una composizione visiva sorprendente e una preoccupazione per i paesaggi moderni. Il suo lavoro ha influenzato notevolmente il cinema d’arte successivo. Antonioni ha ricevuto numerosi premi e nomination durante la sua carriera, essendo l’unico regista ad aver vinto la Palma d’Oro, il Leone d’Oro, l’Orso d’Oro e il Pardo d’Oro.
Per prenotare il vostro posto mandate una mail a:
info@spazio-supernova.com
Inaugurazione Sabato 22 Giugno alle 19:00
Supernova è lieta di ospitare ‘Frammenti nell’arte’ una iniziativa culturale e artistica che si terrà nei giorni 22-24 giugno presso la nostra sede.
L’evento è promosso da Strade Diffuse, una associazione che nasce nell’ambito di attività di volontariato e sostegno alla persona al fine di costruire una società accogliente e accudente, verso un futuro produttivo e condiviso, dove la famiglia, largamente intesa, diventa luogo privilegiato di crescita e formazione.
Programma:
Sabato 22 giugno
19:00 alle 21:00
alla presentazione del progetto d’arte collettivo “Frammenti nell’Arte” e al vernissage con gli Artisti.
Domenica 23 giugno
11:00 – 20:00
Esposizione d’arte figurativa con accompagnamento musicale e performance d’arte pittorica live
Lunedì 24 giugno
10:00 – 18:00
“Narrazioni Creative ad Alta Voce” e “Performance d’arte espressiva e Body Painting Live”
20 Giugno alle 19:30
Supernova vi invita a Film per il Solstizio, una serata in cui si proietteranno tre film selezionati e introdotti da Chrissie Iles, Curatrice Anne e Joel Ehrenkranz del Whitney Museum of American Art.
Tre film recenti degli artisti Seba Calfuqueo, Clarissa Tossin e Tuan Andrew Nguyen esplorano le cosmologie Mapuche e Maya, il soprannaturale e la narrazione.
‘Tray Tray Ko’ (2022) di Seba Calfuqueo ci invita a intraprendere un viaggio nel cuore della cosmovisione Mapuche. In una video performance, l’artista intreccia il proprio corpo in un paesaggio sacro. Il popolo Mapuche vive nelle regioni meridionali e centrali del Cile e dell’Argentina da migliaia di anni e crede che il flusso dell’acqua, in particolare le cascate, abbia proprietà medicinali e curative. Avvolta in un lungo tessuto blu elettrico, l’artista lo trascina attraverso la foresta, fungendo da tramite tra il tangibile e lo spirituale. Evidenziando l’interconnessione tra la propria identità e il paesaggio, Seba Calfuqueo resiste alle forze dominanti che minacciano l’area, compresi gli sforzi del governo cileno per distruggere le terre indigene a fini commerciali, e situa la propria identità di persona trans all’interno del mondo naturale.
In ‘Ch’u Mayaa’ (2017) di Clarissa Tossin, la Hollyhock House di Frank Lloyd Wright, costruita nel 1921 al culmine dello stile Maya Revival a Los Angeles, viene riproposta come spazio Maya attraverso una trasformazione sonora e tattile dell’edificio, grazie a una serie di movimenti di danza eseguiti da Crystal Sepúlveda sulla superficie esterna. Il film presenta una colonna sonora di uccelli, cicale, vento, tamburi, un battito cardiaco, tuoni e musica suonata con un flauto di giaguaro in argilla dall’anziano Maya Xavier Quijas Yxayotl. Il rituale di guarigione inscritto in questi suoni e movimenti evocativi, basato su gesti trovati su antiche ceramiche e murales Maya, trasforma l’edificio in un’eco inquietante del sito da cui è tratto – le antiche rovine di Uxmal in Messico. Questa rivendicazione simbolica dei motivi culturali indigeni presi in prestito dall’edificio di Wright lo risignifica come appartenente a un patrimonio precolombiano oltre il Modernismo, e alla vita culturale attuale di Los Angeles e della sua comunità Maya.
Il film ‘The Boat People’ (2020) di Tuan Andrew Nguyen è ambientato in un tempo non specificato nel futuro, in un momento al limite dell’estinzione potenziale. Il film segue un gruppo di bambini, chiamati ‘Boat People’, mentre viaggiano attraverso mari e terre, raccogliendo oggetti, manufatti e storie di un mondo passato frammentato della civiltà umana che non hanno mai conosciuto. Incontrano un luogo precedentemente noto come Bataan e scoprono sulla sua costa tracce di guerra, una crisi dei rifugiati e prove di alcune delle prime migrazioni nella storia umana. Idee di precarietà, storia e memoria culturale si intrecciano in questo film poetico, esistenziale e post-apocalittico che ci invita a re-immaginare sia il passato che il futuro.
Per prenotare il vostro posto mandate una mail a info@spazio-supernova.com
19 Giugno alle 19:00
Per il suo secondo appuntamento a Supernova, Damien Chazelle presenta una selezione di film che esplorano il debutto e i successivi usi del suono nei film.
Programma dei film
Walter Ruttmann “Weekend” (1930)
“Finding His Voice” (1929)
Scena da “Blackmail” di Hitchcock (1929)
Tre scene da “M” di Fritz Lang (1931)
Scena da “L’Entusiasmo” di Dziga Vertov (1931)
“Black and Tan Fantasy” (Dudley Murphy) (1929)
Scena iniziale di “Love Me Tonight” di Rouben Mamoulian (1932)
“Battaglia sul ghiaccio” di “Alexander Nevsky” (1938)
4 Giugno alle 19:00
Presenta WHEREUPON, TURMOIL
DI ALLEN FRAME
Readings da Sounds in the Distance
testo di David Wojnarowicz
con Allen Frame, Gabriele Giugni e Jeanine Oleson
Palermo Publishing presenta il lancio italiano del libro Whereupon, una selezione di immagini del fotografo newyorkese Allen Frame, dalla fine degli anni ’70 ai primi anni ’90, in bianco e nero e a colori.
Whereupon espande la premessa più recente del libro Fever (fotografie a colori del 1981, edito da Matte Editions, 2021) per mostrare un periodo più ampio con lo stesso soggetto: i suoi amici artisti nei loro appartamenti e nelle strade di New York. Sono incluse nel libro inoltre le immagini dalle prove teatrali di Turmoil in the Garden, performance di monologhi tratti da Sounds in the Distance, un testo di David Wojnarowicz, che Frame ha co-adattato e co-diretto, insieme a Kirsten Bates, nel 1983 e 84 a New York e Berlino.
Come altri artisti della sua generazione – Cindy Sherman, Nan Goldin, Philip-Lorca diCorcia – Allen Frame utilizza uno stile cinematografico e, nel suo caso, l’inquadratura e la messa in scena sono costruite a partire dalla sua esperienza come regista teatrale. A proposito del suo lavoro Mark Alice Durant scrive “le sue immagini non sono mai momenti decisivi, non sono esattamente ritratti, né studi di figure. Esistono in un modo interstiziale. Un’intimità pacata e una messa in scena silenziosa condividono il proscenio, mentre amici, conoscenti e sconosciuti si fermano e procedono attraverso i tableaux, per lo più notturni. Le fotografie di Allen sono uniche per il loro elegante understatement, osservano senza giudicare, sono malinconiche senza essere sentimentali, si rivelano senza clamore”.
Biografia
Il primo libro fotografico di Allen Frame, Detour (KEHRER) è stato pubblicato nel 2001, seguito da Fever (Matte Editions) nel 2021. Innamorato (Meteoro Editions) è stato pubblicato nel 2023. Allen Frame ha vinto il Rome Prize per la fotografia nel 2017/18 e ha trascorso un anno in Italia in residenza presso l’American Academy di Roma. Dopo le residenze a San Pietroburgo e Ekaterinburg, in Russia, attraverso il CEC Artslink nel 2019, è tornato in Italia nel 2021 come director’s guest del residency program di Civitella Ranieiri in Umbria. Gran parte del suo lavoro recente è stato realizzato in Italia. Nel 2023 ha co-curato, insieme ad Antonio Sergio Bessa, Luxe, Calme, Volupté sulla New York degli anni ’80 con 75 artisti: una mostra satellite, alla Candice Madey Gallery di New York, in coincidenza con la mostra Darrel Ellis: Regeneration, presentata al Bronx Museum. Darrel Ellis è presente sia in Whereupon che in Fever. Tra gli altri artisti di rilievo ritratti nei due libri figurano Peter Hujar, Bill Rice, Cady Noland, Robert Gober, Siobhan Liddell, Frank Moore e Nan Goldin. Frame è professore aggiunto di fotografia al Pratt Institute (MFA) e insegna alla School of Visual Arts, all’International Center of Photography di New York e per Strudelmedia. È cresciuto nel Mississippi e si è laureato ad Harvard. Il suo lavoro è rappresentato dalla Gitterman Gallery, New York.
29 Maggio alle 19:00
si presenta
Il rumore è il messaggio di Andrea Inglese
per l’editore [dia•foria (Viareggio) & dreamBOOK editore (Pisa), 2023 con prefazione di Chiara Portesine
Dialogheranno con l’autore Ugo Fracassa & Simona Menicocci
Nella bolla concentrazionaria della poesia odierna, l’autore è il messaggio. Nel rumore della storia, il messaggio è l’altro. Il libro di Inglese è un’inesausta cosmogonia della comunicazione, un dizionario maldestramente omerico di definizioni in conflitto. Il messaggio è corto, il messaggio è western, il messaggio è porno; il messaggio «non è un messaggio di morte» ma «il messaggio come al solito può parlare di morte». L’ironia intaglia le categorie dall’interno, rendendole zucche vuote IL RUMORE È IL MESSAGGIO per festeggiare qualche Halloween antropocenico, un apocalisse-party con i sopravvissuti vestiti da parole, maschere di sillabe a coprire i corpi.
28 Maggio ore 18:00
Questa serata di letture e proiezioni vuole esplorare le sfide della trasformazione, adattamento e modifica del testo in relazione ad altri media come film, musica e podcast. Adattare il testo spesso comporta fare scelte specifiche per conferire all’opera un’altra qualità esperienziale.
Narrazione, racconto, serialità e altre soluzioni adattive sperimentali emergono da questo momento creativo.
AR
Insieme a scrittori, registi e musicisti discuteremo come il loro lavoro si adatti a diversi media. Vivremo la loro opera attraverso letture e proiezioni e discuteremo le negoziazioni necessarie che sono state utilizzate per trasformare l’elemento testuale in qualcos’altro. La forma e la funzione dell’adattamento testuale sono in costante evoluzione; l’interconnessione dei media indirizzerà la discussione verso la riflessione sull’adattamento come prodotto e processo.
I partecipanti includono gli scrittori Katie Kitamura (Fellow AAR 2023),
Claudia Durastanti (Fellow Italiano 2015) e Chiara Barzini; i registi William Olroyd e Alexandra de la Mora; i compositori Baldwin Giang (Fellow Rome Prize 2023-2024) e Kate Soper (Fellow Rome Prize 2024).
PROGRAMMA
PAROLE PER I FILM
6.00 – 6.05
Introduzione Ilaria Puri Purini
6.15 – 6.25
Lettura di Chiara Barzini
6.25 – 6.30
Sequenza di Dante y Soledad diretto da Alexandra de la Mora
6.30 – 6.35
Sequenza di Eileen diretto da William Oldroyd
6.35 – 7.15
Trasformare il testo in schermo discutendo l’adattamento de La Fusione del
Pesce Rosso di Guadalupe Nettel in Dante y Soledad e l’adattamento del libro di Ottessa Moshfegh Eileen con i registi William Oldroyd e Alexandra de la Mora, Moderato da Chiara Barzini
7.15 – 7.30
Pausa
PAROLE DA ASCOLTARE
7:30 – 7:40
Lettura di Claudia Durastanti
7:40 – 77:50
Ascolto della nuova canzone pop di Baldwin Giang con testi di Katie Kitamura
7:50 – 8:05
Katie Kitamura e Baldwin Giang – conversazione moderata da Claudia Durastanti
17 Maggio alle 19:00
Il Custode
Supernova insieme alla Libreria di Trastevere vi invita alla presentazione del nuovo libro di Ron Rash “Il Custode”, pubblicato dalla Nuova Frontiera, Venerdì 17 maggio alle 19:00.
Ambientato in una piccola città degli Appalachi, Il custode è una storia d’amore mozzafiato e una toccante disamina delle azioni che compiamo in nome del dovere, della famiglia, dell’onore e dell’amore.
Trama
Siamo nel 1951 a Blowing Rock, North Carolina, una piccola comunità chiusa che non accetta la diversità. Blackburn Gant, la cui esistenza è stata irrimediabilmente segnata fin da piccolo dalla poliomielite, sembra condannato a trascorrere una vita tra i morti come unico custode del piccolo cimitero. Il lavoro si addice alla sua personalità introversa e gli inspiegabili incidenti che si verificano di tanto in tanto tra lapidi e tombe lo spaventano meno del contatto con i vivi. Ma quando il suo migliore e unico amico, Jacob Hampton, è chiamato sotto le armi e inviato a combattere oltreoceano, questi gli affida la giovane moglie incinta Naomi.
Anche la sedicenne Naomi Clarke è un’emarginata a Blowing Rock. Povera e senza un’istruzione lavora come stagionale nel più elegante albergo della città fino a quando incontra Jacob. I due si innamorano perdutamente e si sposano, provocando lo scandalo nella comunità e incontrando l’opposizione dei ricchi genitori di Jacob.
Isolati e respinti entrambi da tutti e spaventati da un possibile non ritorno di Jacob, Blackburn e Naomi si fanno forza a vicenda finché un tremendo inganno farà deragliare definitivamente le loro vite. Ma nessun segreto può essere custodito per sempre.
Appassionante e intenso, Il custode è un romanzo emozionante sui legami d’amicizia, sulle contraddizioni della famiglia e su cosa significhi davvero amare.
Biografia
Ron Rash è autore del romanzo Serena, finalista al PEN/Faulkner Award e bestseller del New York Times, oltre che dei romanzi acclamati dalla critica The Risen, Above the Waterfall, Terra d’ombra, Un piede in paradiso, Saints at the River e The World Made Straight; di cinque raccolte di poesie; e sette raccolte di racconti, tra cui Burning Bright, che ha vin- to il Frank O’Connor International Short Story Award 2010, Nothing Gold Can Stay, bestsel- ler del New York Times, e Chemistry and Other Stories, finalista al PEN/Faulkner Award 2007.
Tre volte premiato con l’O. Henry Prize e vincitore del Grand Prix de Litérature Policière 2014, insegna alla Western Carolina University.
Dal 10 al 12 Maggio
Workshop per bambini di Alice Casana
Dopo il laboratorio di pittura dello scorso autunno, in cui i piccoli artisti hanno osservato e dipinto grandi fiori per poi offrire alla piazza un grandissimo mazzo, ci prepariamo questa primavera per una nuova sfida.
Questa volta i bambini saranno invitati a scoprire come si disegnano le emozioni. Capiremo come si muovono gli occhi, la bocca, la testa… e come invece il naso rimane sempre lì, fisso e ignaro. Con queste basi dipingeremo grandi ritratti di adulti che attraverso varie cornici sospese diventeranno il centro di osservazione dei piccoli.
Ci sarà poi una seconda parte del laboratorio, più astratta, in cui sperimentando con vari materiali (tra cui schiuma da barba!) faremo delle stampe variopinte che andranno a completare i ritratti attraverso la tecnica del collage.
Date laboratorio:
Venerdì 10 maggio dalle 16.30 alle 19
Sabato 11 maggio dalle 10.30 alle 13
Domenica 12 maggio dalle 16 alle 18.30
Bambini tra i 6 e i 12 anni
(Max 12 bambini al giorno)
Per prenotare il vostro posto mandate una mail a:
info@spazio-supernova.com
Dal 3 al 5 Maggio
Marco Zenini Trio
Ospite della terza residenza è un trio inedito composto da Marco Zenini, bassista e contrabbassista di formazione classica e jazz, Federico Pascucci, clarinettista e sassofonista studioso delle musiche balcaniche e medio-orientali, e Jeries Haddad, qanunista classico e compositore.
Nelle loro intense carriere i tre musicisti hanno approfondito, percorrendo sentieri variegati, stili che vanno dal jazz alle musiche tradizionali dell’Italia centro meridionale, dell’Europa dell’est e dell’Asia minore. Il risultato delle loro ricerche è un linguaggio innovativo capace di costruire un ponte tra la contemporaneità e le molteplici fonti della tradizione mediterranea.
Invitati a suonare per la prima volta insieme negli spazi di Supernova, i tre artisti, muovendo da ispirazioni che provengono dalla musica Sufi, dalle ricerche di Tony Scott sulla musica per meditazione zen e dalle sperimentazioni della musica improvvisata contemporanea, comporranno un repertorio originale che celebra il senso ultimo di una residenza artistica: l’incontro e la creazione.
Il Marco Zenini Trio è composto da:
Jeries Haddad • qanun
Federico Pascucci • clarinetto, sassofono e ney
Marco Zenini • contrabasso
Programma:
Venerdì, 3 maggio, ore 10: Inizio residenza, apertura degli spazi di Supernova
Sabato, 4 maggio, ore 18: conversazione con i musicisti, prove aperte
Domenica, 5 maggio, ore 18: concerto di chiusura
La mostra sarà aperta dall’ 11 al 30 Aprile. Dal Lunedì alla Domenica dalle 11 alle 21.
La mostra, a cura di Annalisa D’Angelo, sarà allestita attraverso opere di grande formato raffiguranti scene di natura di forte impatto aventi al centro una piccola, fragile, figura umana, che dialogheranno con opere di piccolo formato, intime, fatte di dettagli di rocce, fiori, tronchi con l’intento di unire i sentimenti contrastanti tra il dolore per la difficoltà a procreare e il bisogno antico di sentirsi abbracciati da Madre Natura. A completare la mostra ci sarà un allestimento materico a cura di Eugenia Lecca che sceglierà elementi naturali, quali fiori e piante al fine di contaminare gli elementi e realizzare una mostra fotografica dove tecnologia e natura si incontrino.
Martedì 9 Aprile alle ore 19:30 Spazio Supernova vi invita alla proiezione del film “Dante y Soledad” Regia di Alexandra de la Mora, uno dei nostri team member, al Cinema Troisi. Seguirà un Q&A con la regista.
Trama
Quando nasce la sua prima figlia, Inés, una donna indipendente e di successo, scopre che la sua vita precedente le sta sfuggendo di mano, senza che sia chiaro se ciò che l’aspetta nel futuro sia migliore. Dante e Soledad, una coppia di pesci d’acqua salata, saranno sia lo specchio che i testimoni della sua trasformazione. È attraverso il loro riflesso che Inés capirà cosa deve fare per affrontare la sua nuova vita.
Dal 5 al 7 Aprile
Malìa
Bacino millenario di migrazioni e contaminazioni culturali, il mar Mediterraneo ha visto fiorire nei secoli decine di tradizioni musicali che si sono intrecciate tra loro in uno scambio ininterrotto.
Lo spazio Supernova, affacciato su una piazza che del Mediterraneo è idealmente al centro, ospita tra marzo e maggio Santa mediterranea, un ciclo di residenze musicali di tre giorni ciascuna per riunire a Trastevere artisti che hanno fatto dello studio e del rinnovamento di questa tradizione la cifra distintiva del proprio lavoro.
Ospite della seconda residenza è Malìa, duo di voci e tamburi a cornice che rintraccia e pone in dialogo tra loro le mutue influenze delle tradizioni musicali mediterranee.
Nella musica di Malìa il suono nudo del canto polivocale si lega con i ritmi delle tarantelle italiane, della jota spagnola, della cueca cilena e del canto sefardita, rievocando la dimensione ancestrale del racconto dei popoli. Il risultato di tale ricerca è uno spettacolo variegato che attraversa secoli di stratificazioni musicali mettendone in risalto la natura meticcia.
A Supernova il duo, oltre a presentare in concerto il proprio lavoro, collaborerà con le cantanti e polistrumentiste Lavinia Mancusi e Chiara Odorisio alla composizione e all’arrangiamento di brani originali.
Il duo Malìa è composto da:
Denise Di Maria • voce e tamburi a cornice
Livia Giaffreda • voce e tamburi a cornice
Programma:
Venerdì, 5 aprile, ore 11: Inizio residenza, apertura degli spazi di Supernova.
Sabato, 6 aprile, ore 18: Conversazione con le musiciste, prove aperte e dj-set musicato dal vivo.
Domenica, 7 aprile, ore 16: Concerto di chiusura.
22-29 Marzo. La mostra sarà visibile dal Lunedì al Venerdì dalle 17 alle 20
DESIDERAVA DA SEMPRE Una settimana dedicata a Valerio Mieli.
Racconti inediti, fotografie, materiali preparatori ai suoi film, video, musiche. Un’indagine sul processo creativo oltre che una rassegna degli oggetti prodotti. Si inaugura Venerdì 22, con una passeggiata notturna intorno allo spazio insieme alla scrittrice Eleonora Marangoni: una chiacchierata su immagini e letteratura, solitudine e sentimenti, sul desiderio di un altrove. Il venerdì successivo, a chiusura, alcuni dei racconti verranno letti da Luigi Lo Cascio. Si ringrazia la Nave di Teseo per averne concesso la lettura prima della pubblicazione.
21 Marzo alle ore 20:30
Supernova vi invita al concerto di musica polifonica corale eseguita dai cori Gayan e Sabina Vox diretti da Cristina Berlinzani giovedì 21 Marzo ore 20:30. Il coro Gayan nasce, anzi sarebbe meglio dire “rinasce” alla fine del 2022 con la partecipazione di cantori di due cori precedenti, Gayan e Ali di bambù. In questo anno e mezzo hanno affrontato i loro primi brani a cappella, stanno affrontando autori contemporanei e desiderano cimentarsi ancora di più con la polifonia rinascimentale e moderna.
Il coro femminile Sabina Vox nasce nel gennaio 2024 è un coro in cui le partecipanti sono molto motivate e hanno già una certa esperienza come coriste. Hanno il desiderio di esplorare le sonorità della voce femminile, che per loro è una fiamma danzante, un alito di vento, un punto luminoso nell’orizzonte infinito del cielo. In questo concerto propongono brani sacri e profani che donano un messaggio d’amore e speranza per l’uomo e per la natura.
18 Marzo
Vi invitiamo alla presentazione del nuovo libro di Nicolás Jaar: Isole il 18 Marzo.
Al di sotto dell’oceano c’è un altro oceano che giace dormiente, e le isole narrate da Nicolas Jaar sono i sogni che emergono dalle sue profondità sepolte, raccontate con una lingua musicale e al contempo profondamente visiva.
Immagini cristallizzate nel tempo impossibile delle favole, delle rivelazioni, delle allucinazioni, del mito; mondi in cui nulla è mai ciò che sembra e tutto si dipana in una trama sotterranea che risuona di significato come in un sogno che ci si sforza di ricordare: i pozzi mormorano nella lingua di Dio, l’estasi si annida tra le assi di un pavimento di legno, la pelle diventa la carta a cui affidare i propri messaggi e dagli amplificatori – la più preziosa arma contro le atrocità degli oppressori – risuonano spari simulati e canti di resistenza.
Musicista e produttore di successo al suo esordio letterario, Nicolás Jaar crea un mosaico cangiante in cui le immagini scorrono e ritornano come loop, si sovrappongono come samples, riverberano come echi in una trama minimale e prismatica i cui frammenti svaniscono e riemergono trasfigurati. Così la fiaba cede il posto alla rivelazione; il resoconto storico alla poesia; la preghiera alla pièce teatrale.
Esplorare queste isole vuol dire immergersi un abisso di simboli che sembrano non potersi mai esaurire, sfuggevoli frammenti di significato che lasciano un segno profondo nella nostra memoria, come i riflessi degli specchi magici di Recimo, le cui placide distorsioni contagiano le menti con una misteriosa quiete che assomiglia a un incantesimo, o a una maledizione.
Nicolás Jaar (1990) è considerato dalla critica internazionale uno dei più importanti produttori di musica elettronica. Nato a New York e cresciuto in Cile, ha ottenuto nel 2011 la fama internazionale con l’album d’esordio Space Is Only Noise. In seguito ha pubblicato altri cinque dischi a suo nome, tra cui ricordiamo Sirens (2016) e Cenizas (2020). Ha fondato l’etichetta discografica Other People dedicata alla musica sperimentale, tra i cui artisti figurano, tra gli altri, Lydia Lunch e Pierre Bastien. È autore della colonna sonora di Dheepan di Jacques Audiard (vincitore della Palma d’Oro nel 2015) e Beginning di Déa Kulumbegashvili (2019). Negli ultimi anni Nicolás si è dedicato principalmente all’insegnamento, tenendo corsi di sound editing e workshop di ascolto per musicisti emergenti e principianti presso numerosi istituiti e manifestazioni, tra cui citiamo il Museo de la Memoria (Santiago del Cile), AdBK (Monaco, Germania), free.wav (Attappadi, India), Festival 4×4 (Chiapas, Messico) e Dar Jacir e Alrowwad (Betlemme, Palestina).
Da Venerdì 15 a Domenica 17 Marzo si terrà presso Spazio Supernova il primo appuntamento di Santa Mediterranea, ciclo di residenze musicali a cura di Vittorio Gatti e Nicolò Petruzzella.
Bacino millenario di migrazioni e contaminazioni culturali, il mar Mediterraneo ha visto fiorire nei secoli decine di tradizioni musicali che si sono intrecciate tra loro in uno scambio ininterrotto.
Lo spazio Supernova, affacciato su una piazza che del Mediterraneo è idealmente al centro, ospita tra marzo e maggio Santa mediterranea, un ciclo di residenze musicali di tre giorni ciascuna per riunire a Trastevere artisti che hanno fatto dello studio e del rinnovamento di questa tradizione la cifra distintiva del proprio lavoro.
Ospite della prima residenza è Malhuma, un quartetto di sole corde che si dedica alla composizione ed esecuzione di musica strumentale originale usando anche, ma non solo, sonorità e strumenti tipici della cultura mediterranea. A guidare il processo creativo del gruppo è il legame con i luoghi che ne ispirano la musica: il suo primo album, Terra murata, è stato infatti registrato dal vivo nella chiesa sconsacrata di Santa Margherita Nuova, sull’Isola di Procida. Dall’esperienza è nato un documentario omonimo, che affianca le riprese della seduta di registrazione con gli scorci dell’isola che ne hanno plasmato la genesi.
Attualmente Malhuma sta lavorando alla composizione delle musiche che entreranno a far parte del loro secondo lavoro discografico, le quali verranno in parte scritte e presentate al pubblico per la prima volta durante la residenza negli spazi di Supernova.
I membri dei Malhuma sono:
Marcello Smigliante Gentile • mandolino, mandoloncello
Alessandro Butera • chitarra manouche, mohan veena
Gianluca Trinchillo • chitarra classica
Bruno Belardi • contrabbasso
Programma:
Venerdì 15 marzo, ore 11:00: Inizio della residenza, apertura degli spazi di Supernova.
Sabato 16 marzo, ore 18:00: Conversazione con gli artisti e prove aperte con accompagnamento musicale dal vivo di frammenti del documentario Terra Murata.
Domenica 17 marzo, ore 16:00: Concerto finale.
11 Marzo
Vi invitiamo alla presentazione del nuovo libro di Brian Evenson: Gli Ultimi Giorni.
Dopo l’amputazione di una mano Kline, agente sotto copertura, vive un’esistenza solitaria: trascorre il tempo nel suo appartamento, refrattario a qualsiasi tipo di contatto. Un giorno, però, il telefono squilla. “È la fortuna che bussa,” dicono due sconosciuti, offrono un’interessante opportunità di lavoro. Kline non ne vuole sapere ma i suoi interlocutori non stanno davvero chiedendo. Viene quindi portato controvoglia nel quartier generale della Confraternita della Mutilazione, ed entra nel mondo altro costruito da questa setta follemente fedele ai propri principi. Kline deve indagare su un omicidio avvenuto nella Confraternita, ma ogni apparente verità è il frammento di un’incomprensibile opera più grande, proprio come il suo braccio tronco che termina in una mano fantasma, inesistente eppure per lui vivissima. Mentre tenta di farsi strada in un labirinto di menzogne, minacce e inganni, Kline scopre che la sua stessa sopravvivenza dipenderà da un atto di pura volontà ed emancipazione.
Nella sua ammirata postfazione Peter Straub considera Brian Evenson uno scrittore dell’estremo. Gli ultimi giorni è un romanzo intenso e perturbante che guarda senza paura dentro l’abisso del cuore dell’uomo.
Biografia
Brian Evenson (Ames, Iowa, 1966) è scrittore, traduttore critico e docente universitario. Le sue opere gli sono valsi numerosi riconoscimenti, tra cui il premio O. Henry per la narrativa breve, tre Shirley Jackson Awards e l’International Horror Guild Award. Secondo George Saunders, “in America non c’è scrittore di narrativa più intenso, prolifico e apocalittico”.
29 Febbraio
La Famiglia
Il 29 Febbraio vi invitiamo alla presentazione del nuovo libro di Sara Mesa La Famiglia.
Mesa racconta la nitida radiografia di una famiglia, delle sue ferite latenti, delle fragilità, delle contraddizioni e delle sue debolezze.
Biografia
Nata a Madrid nel 1976, è una pluripremiata au-
trice spagnola di racconti e romanzi. Ha pubbli-
cato Cuatro por cuatro, finalista del premio Her-
ralde, Cicatrice (Bompiani, 2017), premio El Ojo
Crítico de Narrativa e segnalato tra i libri dell’anno
da El País, El Mundo, ABC, El Español, Un incen-
dio invisible, Cara de pan, la raccolta di raccon-
ti Mala letra e la novella Silencio administrativo.
Il suo ultimo romanzo, Un amore, è stato fina-
lista nella cinquina del Premio Strega Euro-
peo ed è stato tradotto in numerose lingue.
15 Febbraio alle ore 18:30
Vi invitiamo all’evento letterario il 15 Febbraio alle 18:30.
Libertarie: le voci sommerse delle donne in letteratura
Quest’evento nasce dalla volontà della casa editrice Rina di condividere il lavoro di riscoperta e recupero di figure e testi di scrittrici italiane, dando vita a un dibattito culturale che – in maniera trasversale – possa coinvolgere realtà editoriali, riviste, scrittrici e scrittori e docenti universitarie, per riflettere insieme e approfondire l’attività di ricerca che vede impegnate editoria e accademia nel riportare alla luce una vera e propria «galassia sommersa» di autrici.
Il dibattito vedrà protagonisti Michela Dentamaro, editrice di Rina, Andrea Crisantis De Ascentiis, editore di Ago, Paolo Guazzo, editore di Cliquot, la professoressa di Letteratura italiana Laura Fortini di Roma Tre, la professoressa di Letteratura italiana e studi di genere Annalisa Perrotta della Sapienza, la professoressa di Letteratura moderna e contemporanea Monica Storini della Sapienza, Manuela Altruda, redattrice di Letterate Magazine, Loreta Minutilli, redattrice di Il Rifugio dell’Ircocervo, Alice Girotto, del collettivo Le Ortique. A moderarli il collettivo di scrittori Montag.
Seguiranno delle letture dalle pagine di queste scrittrici sommerse a cura delle scrittrici Emanuela Anechoum, Giulia Caminito, Claudia Durastanti, Ilaria Gaspari, Paola Moretti e Anna Voltaggio e degli scrittori Luciano Funetta Giorgio Ghiotti, Valerio Millefoglie e Carlo Sperduti.
Inaugurazione il 14 Febbraio alle 18:00 e rimarrà aperto fino al 14 Marzo
il 14 Febbraio vi invitiamo all’ inaugurazione della mostra personale di Daniele di Girolamo Misure di una Distanza alle 18:00. A cura di Niccolò Giacomazzi.
Misure di una distanza di Daniele Di Girolamo si sviluppa in due ambienti in evoluzione suddivisi nei livelli di Supernova, esplorando le dinamiche relazionali secondo una duplice consapevolezza: rapportarsi con l’altro e ascoltare i flussi interiori della propria memoria. Queste sono le corde che Daniele intende toccare.
Al piano terra, la mostra presenta l’installazione di tre coppie di cardi che danzano nello spazio, disegnando delle orbite attraverso il districarsi di tubi in ottone. Dei fili elettrici scorrono all’interno degli steli artificiali che, come la linfa vegetale, permettono al fiore ermafrodito di ruotare su sé stesso e ricercare un contatto possibile. Osservando il comportamento di una pianta posta all’interno di un ambiente buio con una sola fonte di luce, noteremo come essa troverà la via per raggiungere la sorgente luminosa. Al pari del fototropismo, i cauli dei cardi trovano un luogo d’incontro al termine delle loro esplorazioni spaziali, dove il raggiungimento della luce viene sostituito dall’atto necessario di incontro. Le rotazioni ci mostrano la mutevolezza dei rapporti, che possono sfociare talvolta nel non ritrovarsi mentre in altre esprimono le contingenze del riunirsi in un abbraccio e un inevitabile rilascio. Il respiro caldo e il battito dell’avvicinamento vengono richiamati dallo sfregarsi delle spine acuminate e interrotti dalla frustrazione del loro ignorarsi. L’intero processo relazionale fatto di avvicinamenti, rifiuti e circostanze sbagliate, come descrive lo stesso Daniele, si manifesta “dolce, violento, buffo, romantico, malinconico, erotico e crudo”.
Nell’attimo di massima tensione, la percezione di un legame è possibile quanto quella di un contrasto. Il percorso degli steli concretizza il trascorso precedente all’incontro, frutto di un moto dalle strutture definite. In questo momento, l’incontro fa il proprio corso e si parla del presente: le sensazioni corporee e le risonanze emotive di ogni individuo agiscono sul proprio stato passionale. Si entra in una riflessione più introversa e intima, che conquista l’apice di intensità con l’installazione del piano inferiore.
Nello spazio sotterraneo, si mostrano tre sculture lavorate con un materiale plastico che richiamano la forma di cilindri accartocciati. Al loro interno vi è la sabbia del mare che, soggetta a un moto rotatorio, ricrea il suono della risacca. Dall’elemento naturale, prelevato dal suo contesto d’origine, viene estratta una memoria sonora che continua a ricordarci il luogo da cui proviene. In questa dimensione, il rapporto con l’altro svanisce in una relazione più individuale e diretta con sé stessi. Il tempo rallenta, l’ascolto aumenta: si lascia libera la mente di scendere nelle profondità e di prendere le misure della distanza che unisce o separa sé stessi dagli gli altri.
1 Febbraio alle 19:00
Vi invitiamo il 1 Febbraio alle 19:00 a La Muta: cerchio di autocoscienza femminista. Collettivo Montag dialoga con Le Sentinelle.
“Donne faranno gruppi di autocoscienza e diranno ‘finalmente un po’ di free therapy’”.
Le Sentinelle vi raccontano cosa significa fare gruppo di autocoscienza nel 2023 sbirciando nell’esperienza spirituale, culturale e politica delle femministe degli anni ‘70. In questo evento vi faremo entrare all’interno di una seduta di autocoscienza, per tessere assieme racconti e sviscerare, a partire dalla pratica della lettura, narrazioni dell’una con l’altra.
Le Sentinelle sono un gruppo di autocoscienza femminista nato a Roma nel 2023. Si riuniscono due volte al mese, leggono insieme testi di teoria e pratica femminista e poi ne discutono per ore e ore, legando a doppio nodo la loro vita personale alle voci che scoprono nei libri. Incontro dopo incontro, cercano di costruire uno spazio di riflessione, condivisione e, soprattutto, cura reciproca: se una è al buio, l’altra fa da sentinella al suo passo; accende per lei un fuoco.
25 Gennaio alle 18:30
Vi invitiamo alla proiezione del corto Heliconia di Paula Rodriguez il 25 Gennaio alle 18:30.
Heliconia, Paula Rodríguez Polanco, Colombia/France, 2020, 27′
SINOSSI
Heliconia è il ritratto di tre giovani in cerca di un paradiso terrestre. È la storia del loro viaggio, del loro desiderio di libertà e dei legami emotivi attraverso il paesaggio sfaccettato dei tropici.
BIOGRAFIA
Paula Rodríguez Polanco (Bogotá, 1994) è una regista, ricercatrice e curatrice. Ha studiato filosofia, storia dell’arte e cinema a Parigi, dove ha vissuto negli ultimi dieci anni. Ha diretto i cortometraggi Camposanto nel 2019 (Festival Tous Courts) ed Heliconia nel 2020 (FID Marseille, IndieLisboa, Jihlava, Mar del Plata IFF, Documenta Madrid, Beldocs…).
I suoi film sono strettamente legati al suo lavoro di ricerca, in cui mette in discussione la materialità della pellicola di celluloide nelle pratiche contemporanee e il rapporto dell’immagine con la storia e la memoria individuale e collettiva. Attualmente sta preparando una tesi di dottorato sulle pratiche del Super 8 e del 16 mm nel cinema contemporaneo, e sta scrivendo il suo primo lungometraggio Malpaís, prodotto da mutokino (Colombia) e L’Heure d’été (Francia).
PREMI
Special Mention First Film Prize – FIDMarseille 2020
Special Mention Altered States Competition – Mar del Plata IFF
Special Mention Best Short – FICCALI
Best International Short Film – Lima Alterna
Best Character – Festival Laberinto
FESTIVAL
FIDMarseille, FICValdivia, Jihlava IFF, Festival Cámara Lúcida, Zinebi, Amiens FIFAM, Mar del Plata IFF, Documenta Madrid, IndieLisboa, Shorts Mexico, Beldocs, Festival internacional de cine de Cali FICCALI, Las Palmas IFF, Festival Obskura, Festival internacional de cine de la isla de Chiloé, Panorama du cinema Colombien à Paris, Daimon Muestra de Cine, Dresden Filmfest, Leiden Shorts, Festival de Cine Independiente Laberinto, Cinemancia Festival Metropolitano de Cine, Lima Alterna, Dhaka IFF e Panorama of the European Film in Cairo
Siamo aperti dal Lunedì al Venerdì dalle 17:30 alle 20:00
SPACE HOUSE di Valerio D’angelo apre un varco sulla piazza di Santa Maria in Trastevere e ci trasporta in un’altra realtà. Come si evince dal titolo, la mostra si lega indissolubilmente al concetto di spazio, inteso sia nella sua accezione astronomica che architettonica data la natura site-specific, e approfondisce delle intuizioni provenienti dalla fisica quantistica. Per comprendere questo connubio in termini semplicistici, immaginiamo di trovarci di fronte a un distributore automatico di palline speciali e imprevedibili. Tirandone fuori alcune ognuna si comporta in maniera diversa da quella che ci potremmo immaginare: una potrebbe rimbalzare davanti a noi e allo stesso tempo muoversi orizzontalmente, un’altra assumere sembianze difformi da quando la si osserva a quando no, e così via. Questo accade nella fisica quantistica con lo studio delle particelle e nella pratica di Valerio D’Angelo con i riflessi che si generano negli specchi dicroici delle sue installazioni.
L’accesso alla mostra è permesso attraverso un portale che pone lo spettatore al centro di una nuova dimensione. Con il passaggio lo spazio vibra, si altera e riflette immagini distorte, dando la prova che siamo una sola possibilità tra infinite possibilità. L’installazione diventa un luogo intermediario di moltiplicazione delle forme e dei colori, della verità. Valicata la soglia, si accede agli ambienti di Supernova dove una luce fredda rivela le strutture, a volte colossali altre intangibili, di elementi che si presentano come porte d’imbarco verso altre galassie. La pellicola dicroica, materiale prediletto da D’Angelo, si esibisce dapprima come entità fluida ora come organismo che assume sembianze diverse in base al supporto che lo ospita, che sia una colonna, un mobile veneziano o un proiettore. Il susseguirsi di opere-portali priva il nostro universo, quindi noi esseri umani, della centralità di cui godiamo portando invece l’attenzione verso l’ignoto, oltre i confini della percezione. La nostra immagine subisce uno sdoppiamento, si frammenta in mondi dislocati nei quali diventano possibili e probabili svariate esistenze.
Nell’ultimo capitolo della mostra, appare un’immagine che sembra essere osservata al microscopio: è la sintesi della teoria del cervello di Boltzmann. Attraverso lo studio di lenti e luci appare la proiezione di un micro frammento di realtà, trasposizione del cervello fluttuante che genera ciò che percepiamo come reale. In questo caso la teoria stessa viene capovolta, non è più il creatore a dare forma e proiettare, bensì siamo noi ad osservare la sua proiezione in un movimento lento e ipnotico.
Tutto viene messo in discussione, noi e l’intero universo. Anche se solo per un secondo.
Statement Valerio D’Angelo
La mia ricerca artistica si focalizza sull’elemento del riflesso, inizialmente inteso come gesto narcisistico che permette di isolare ed esaltare la propria immagine e aprire a nuove forme di percezione di sé. Approfondendo questa indagine, la seconda dimensione a cui si ha accesso attraverso il riflesso ha acquistato sempre maggiore importanza, arrivando a essere percepita come una realtà altra, dislocata e ugualmente presente. Questo pensiero ha assunto sfumature inquietanti, seminando nella mia coscienza la sensazione che l’immagine riflessa non fosse solo frutto di un nostro meccanismo ottico, ma una realtà che ci osserva a sua volta. Siamo noi il frammento, il doppelgänger di altre realtà.
Le riflessioni su dimensioni parallele e portali d’incontro, capaci di mettere in dubbio la centralità della nostra esistenza, mi hanno portato ad avvicinarmi alla fisica quantistica. Mi sono lasciato ispirare dall’idea, secondo cui la nostra realtà è molto improbabile e possibile solo perché tutte le altre realtà possibili sono tali: siamo un’improbabile possibilità di infinite possibilità. Banalmente, ma anche no, è ciò che viene trattato nella serie animata Rick and Morty.
Certo è che nel cosmo di tutte le infinite dimensioni noi non siamo al centro. Le altre realtà non sono di certo proiezioni della nostra, bensì – più probabilmente – noi una piccola sfumatura di realtà molto più probabili. Nello specchiarmi mi piace pensare che potrei essere io stesso il frutto di un riflesso. Divento frammento di una realtà possibile, non più al centro dell’universo. Gli specchi sono pensati come gate di
comunicazione tra diverse realtà, dove più che scrutarne una nuova ci si rende conto di esserne una a nostra volta, magari osservata per un istante. Il lessico delle mie installazioni si allinea all’immaginario cinematografico e fantascientifico degli anni Ottanta-Novanta e prende spunto dalla narrativa distopica post-apocalittica, dove tutto viene capovolto e la linearità della nostra esistenza viene spezzata.
La fisica probabilistica ci rende consapevoli di verità assurde che trattiamo quasi come un gioco. Voglio prendere le probabilità della fisica quantistica, trasferirne la consapevolezza e riportarne l’esperienza.
21 Dicembre ore 19:00
Montag lavora da tre anni sulla scrittura simultanea, una tecnica di composizione basata sulla condivisione di un file modificabile in tempo reale, sul quale i tre autori agiscono in contemporanea. Scrittura simultanea vuol dire rinunciare alla gelosia della parola, alla proprietà privata del testo e al controllo sulle sue evoluzioni. Ogni scrittore può cambiare tutto ciò che gli altri hanno fatto senza dover chiedere il permesso. In questa performance, Montag metterà a nudo il suo processo di scrittura, che verrà proiettato sulle mura di Supernova, e chiunque potrà vederlo nel suo farsi. A fine serata sarà pronto un racconto intero, nato davanti a voi, per esplorare cosa voglia dire scrivere insieme e lasciarsi andare. La musica di Bruno Belardi, Denise Di Maria e Vittorio Gatti accompagnerà e ispirerà a sua volta la scrittura, con lo stesso spirito di improvvisazione e libera creazione. La scrittura simultanea è un sogno aperto.
Per leggere il risultato della scrittura simultanea cliccate il link qui sotto:
17 Dicembre dalle 18 alle 21
Supernova, in collaborazione con l’Accademia Americana, ha invitato la rinomata chef mondiale Elena Reygadas a portare la sua cucina messicana nella Piazza di Santa Maria in Trastevere. In un’opera per celebrare la comunità locale e riunire tutti a sedere allo stesso tavolo per sperimentare il cibo tradizionale messicano.
Elena Reygadas è stata nominata la miglior chef donna del mondo nel 2023. La sua cucina si basa sul rispetto degli ingredienti messicani provenienti da piccoli produttori ed è proprietaria e gestisce il suo ristorante principale a Città del Messico, Rosetta.
Sabato 16 Dicembre fino alla mattina del 17
Supernova, insieme all’il iniziativa della Comunità di Sant’Egidio vi vinta a “Ri-giocattolo”.
Il “Ri-giocattolo” è un mercatino di giocattoli usati organizzato dalle Scuole della Pace della Comunità di Sant’Egidio. Questo evento, che avviene in molte città italiane ed europee nel mese di dicembre, consiste nella vendita di giocattoli usati, con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere programmi di aiuto in Africa, come il programma DREAM contro l’Aids.
L’evento ha una duplice finalità: dare una nuova vita ai giocattoli usati, evitando sprechi e inquinamento, e allo stesso tempo aiutare i bambini in Africa
La mostra sarà aperta dal 1 al 15 Dicembre
Venerdì 1 Dicembre 2023 inaugura la mostra personale Puramente immaginabile del duo Mozzarella Light, composto da Giulia Ciappi e Marco Frassinelli, a cura di Niccolò Giacomazzi, ideata per lo spazio Supernova.
L’intervento di Mozzarella Light consiste in una manipolazione visiva del mondo esterno con la luce, mezzo onnipresente ma al tempo stesso immateriale. Attraverso la luce si stabilisce un rapporto diretto con lo spazio, che viene rispettato nella sua alterità con un atteggiamento innocente. I raggi luminosi invadono l’intero ambiente frammentando il raggio di luce lineare a contatto con la presenza intermediaria, in questo caso la plastica e l’acqua.
La mostra sarà aperta fino al 15 di Dicembre dalle 18 alle 20 dal Lunedì al Venerdì.
Supernova apre la sua prima serata di cineclub con una selezione curata e presentata da Damien Chazelle che esplora le basi del cinema, partendo dai fratelli Lumière e arrivando al photo-roman di Chris Marker.
PROGRAMMAZIONE FILM:
La Sortie de l’usine Lumière à Lyon
Le Débarquement du congrès de photographie à Lyon
La Voltige
La Pêche aux poissons rouges
Les Forgerons
Repas de bébé
Le Saut à la couverture
Place des Cordeliers à Lyon
La Mer
L’arrivée d’un train en gare de La Ciotat
Life of an American Fireman
The Great Train Robbery
Ballet mécanique
All My Life
La Jetée
Damien Sayre Chazelle è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico americano. È noto per aver diretto i film Whiplash (2014), La La Land (2016), First Man (2018) e Babylon (2022).
Per Whiplash è stato nominato per l’Oscar alla Migliore Sceneggiatura Non Originale. Il suo maggior successo è arrivato con La La Land, che ha ricevuto 14 nomination agli Oscar, vincendone sei, inclusa la categoria di Miglior Regista, diventando così la persona più giovane a vincere il premio all’età di 32 anni.
Coloriamo la Piazza è un workshop per bambini organizzato da Alice Casana di tre giorni.
Durante ognuna di queste giornate un gruppo di 10 bambini dai 5 ai 10 anni hanno scoperto le tecniche dell’acquarello. Con questo workshop gli abbiamo fatti giocare con pigmenti e con l’acqua e gli abbiamo fatto scoprire i meravigliosi effetti che si possono creare sulla carta. Abbiamo lavorato in oltre in grande e con materiali professionali di modo che i bambini avrebbero potuto scoprire tutte le loro potenzialità.
Ogni bambino, in seguito ha scelto un fiore fresco tra quelli che gli abbiamo messo a disposizione. Gli abbiamo messo davanti un vaso e li abbiamo invitati ad osservarlo a fondo, come forse non hanno mai fatto prima. Insieme abbiamo notato le sfumature di colore, le sue forme, le sue particolarità e anche le sue imperfezioni di modo poi da dipingere non un fiore generico ma proprio il fiore che hanno scelto. In questo modo I bambini hanno scoperto che a forza di osservarlo e dipingerlo sono entrati in simbiosi con quel fiore!
Abbiamo fatto in modo che il disegno racconti queste emozioni sperando di far sbocciare il piccolo artista che è in ognuno di noi.
Alla fine del workshop tutti i bambini sono stati invitati a mettere il loro disegno in un grandissimo mazzo che ha colorato la piazza di Santa Maria in Trastevere e noi abbiamo brindato alla loro opera!
Alice Casana è nata e cresciuta a Milano, dopo aver un po girato, si è posata a Roma perché la trova la città più bella della del mondo. E Trastevere è il quartiere in cui, da una decina di anni, ha scelto di vivere e lavorare.
Ha trascorso la sua infanzia sotto grandi tavoli di illustratori che per farla star buona le tiravano pennelli e matite colorate. Da allora non ha mai smesso di dipingere. Le piace alternare tra grandi dipinti murali, pittura su stoffa, fino a creare mondi fatti di macchie di colore su carta.
Ora sta scrivendo e illustrando una storia per bambini, ambientata tra Trastevere e un misterioso pianeta.
Nella prima serata letteraria allo spazio Supernova il collettivo Montag ha presentato la rivista Marvin con il suo ultimo numero, in dialogo con Martina Piromani e Flavio Natale. A seguire la lettera di alcuni dei racconti.
Marvin è un progetto letterario nato da una redazione occasionale, che periodicamente dà vita a una rivista di racconti illustrati. Le storie vengono selezionate attraverso una call composta da tre elementi: un personaggio, un luogo e una frase. Per il settimo numero il caso ha voluto speleologa, love hotel e ‘la piccola morte’. Una volta scelti i racconti, autori e autrici si confrontano, dando vita a un laboratorio di editing collettivo coordinato dalla redazione.
Montag è un collettivo letterario attivo tra Roma e Torino. Nasce in pandemia con l’dea di scrivere un romanzo a sei mani, con una scrittura simultanea a distanza che sfrutta le piattaforme digitali e si ispira all’improvvisazione jazz. Suoi racconti sono comparsi su ‘Marvin’, ‘retabloid’, Neutopia’, ‘Quaerere’. ‘Salmace’ e ‘Poetarum Silva’. Sempre per ‘Marvin’ ha pubblicato un saggio sulla scrittura collettiva e per ‘L’indiscreto’ ha curato la prima traduzione italiana del manifesto del Dark Mountain Project. Ha scritto il libretto di Amber Mold, composizione musicale di Luca Guidarini. Montag è rappresentato da ‘Oblique Studio’.
Reconnect Urban Retreats ti permettono di creare tempo e spazio nella città per rigenerarti, curando amorevolmente eventi olistici per portare equilibrio nelle nostre vite urbane. In collaborazione con SUPERNOVA in un’esperienza di Sound Healing con Leah Anita Cavazzini. Immergiti nella risonanza delle ciotole di cristallo, in cui il potere del suono ti invita a entrare in armonia, profondo relax ed equilibrio interiore. Questa esperienza intima è aperta a tutti, offrendo uno spazio sacro per rilassarsi, liberarsi dagli stress della vita e intraprendere un viaggio interiore per il rinnovamento. Unisciti a noi in questa esplorazione armoniosa, abbracciando il potenziale trasformativo del suono per ripristinare il tuo senso di benessere e pace interiore. Il sound healing sarà accompagnato da un brunch leggero in collaborazione con SOUL FOOD, per lenire e nutrire il tuo corpo dall’interno.
Leah Anita Cavazzini, una cittadina con doppia cittadinanza cresciuta negli Stati Uniti, ha scoperto la sua passione per i cristalli durante i suoi primi anni in Italia. Il suo percorso nel sound healing è iniziato con un corso magistrale di terapia con i cristalli nel 2019, dove si è accesa la sua passione per le ciotole di cristallo. Con dedizione, si è imbarcata in corsi completi di sound healing e ha ottenuto la sua certificazione Reiki. Una profonda svolta durante la meditazione l’ha spinta ad esplorare la voce, il suono e le vibrazioni attraverso vari workshop, scatenando una trasformazione personale e la pace interiore. Leah ha affinato ulteriormente le sue competenze con programmi di formazione in Spagna, California e Italia, con l’aspirazione di unirsi al coro gregoriano a Firenze. Ora, condivide gli strumenti trasformativi del lavoro vocale e del sound healing, guidando gli altri nel loro percorso verso la pace interiore e l’empowerment.
Benki, fondatore dell’Istituto Yorenka Tasorentsi, è un leader del popolo Ashaninka che lavora per la conservazione della natura e la protezione dei diritti dei popoli indigeni, delle loro culture e delle loro terre. Gli Ashaninka sono una comunità millenaria, antenati degli Inca, che vive nello Stato di Acre in Brasile e in Perù. Sono circa 100.000 persone e sono una delle più grandi comunità indigene del Sud America che hanno mantenuto la loro autonomia e le loro tradizioni.
Benki è nato nel 1974 ed è figlio del capo di un villaggio Ashaninka e di una madre bianca brasiliana. È stato designato come uno dei “pajés” (coloro che trasmettono la conoscenza ancestrale) degli Ashaninka e, fin da giovanissimo, ha iniziato a lottare per la protezione delle loro terre e della Foresta Amazzonica.
Benki è un’artefice del cambiamento a tutti i livelli: culturale, ambientale e politico. Attivista culturale e ambientale, nonché leader spirituale pacifista proveniente dalle profondità dell’Amazzonia, Benki è stato uno dei protagonisti di progetti culturali senza precedenti che partono dalla foresta amazzonica e si estendono ben oltre la regione. I risultati e gli effetti pratici di questi progetti sono stati impressionanti: estensione di ambienti sostenibili e riduzione della deforestazione, riduzione della violenza e miglioramento delle condizioni sociali. Il lavoro di Benki gli è valso il riconoscimento a livello mondiale come leader che lotta instancabilmente per i diritti dei popoli indigeni, per la conservazione delle loro culture e dei loro territori. Tra i vari riconoscimenti, nel 2004 Benki ha ricevuto dal governo brasiliano il Premio nazionale per la difesa dei diritti umani e nel 2017, insieme alla sua comunità Ashaninka Apiwtxa, ha ricevuto l’illustre Premio Equatoriale del Programma dell’ONU per lo Sviluppo (UNDP) per i progetti ambientali.
Un’altra parte importante della missione di Benki è la sensibilizzazione globale. Durante i suoi anni di lavoro, è diventato il portavoce di una generazione di Popoli Indigeni preoccupati di difendere il patrimonio ambientale mondiale. Viaggia in tutto il mondo portando il suo messaggio, trovando sostegno e alleati per la difesa della natura e dei diritti umani, creando legami tra i popoli indigeni e i governi o le istituzioni ufficiali.
Fabio Mauri è una delle voci più prominenti dell’avanguardia italiana del periodo post-bellico. Ha vissuto tra Bologna e Milano fino al 1957, quando si trasferì a Roma. Nel 1942 ha fondato la rivista Il Setaccio insieme all’amico Pier Paolo Pasolini. Ha insegnato Estetica dell’esperimento presso l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila per 20 anni. È stato invitato alla Biennale di Venezia nel 1954, 1974, 1978, 1993, 2003, 2013 e 2015, e a DOCUMENTA (13) a Kassel nel 2012.
Nel lavoro di Mauri si possono trovare diversi temi importanti, plasmati nelle sue opere d’arte: lo schermo, i prototipi, le proiezioni, la fotografia come pittura, l’identità sostanziale delle strutture espressive, il rapporto duraturo tra il pensiero e il mondo e tra il pensiero come mondo. Il lavoro di Mauri, complesso come un saggio storico, diventa la sua autobiografia, compatto e uniforme nello sviluppo e sfaccettato nell’attenzione al mondo contemporaneo: un’analisi in cui il destino dell’individuo e la storia coesistono.
Nelle azioni di “Senza” vengono esposte una serie di opere intellettuali, organismi, disegni complessi, come film. Proiettati sul ‘mondo’ come su uno “schermo” né neutro né uguale, dotato di forma e significato e, cioè, del suo proprio simbolo. Il dibattito contemporaneo è morale, politico ed ideologico. Nelle proiezioni di “Senza”, attraverso film “d’autore” (non a caso, spesso, europei), vengono identificati tagli essenziali della cultura moderna. Proiettati, come se introiettati, su oggetti e corpi. L’arte indaga la categoria storica del suo tempo. Il prodotto intellettuale agisce come protagonista: possiede forza e peso specifico, ‘fisico’, nell’ordine della trama, cioè, del suo costituente simbolico. Lo fa, perché è, storia e mondo.